giovedì 14 dicembre 2023
Lo dice uno studio fatto dall'Università della California: la regolazione dell'orologio biologico dipende dai nostri antenati e da fattori di adattamento ambientale
Ricostruzione di un uomo di Neanderthal

Ricostruzione di un uomo di Neanderthal - WikiCommons

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Andare a dormire presto e alzarsi ancora prima: come le allodole. Una tendenza che le persone in realtà potrebbero aver ereditato dai Neanderthal, con cui i loro antenati procreavano. Lo afferma John Capra, epidemiologo dell’Università della California, negli Stati Uniti, parlando di una ricerca condotta dalla sua equipe, di cui ha dato notizia recentemente il giornale anglosassone "The Guardian".

Tuttavia, mentre la maggior parte dei geni che gli esseri umani moderni hanno acquisito attraverso antichi incroci sono stati eliminati dal processo evolutivo, una piccola frazione è rimasta, molto probabilmente perché ha aiutato i primi individui moderni ad adattarsi al nuovo ambiente quando lasciarono l’Africa per l’Eurasia. Anche perché quei geni del Neanderthal, che abitavano appunto nelle zone più fredde del mondo, sono serviti a vivere dove prima il Sapiens non riusciva. Ora, è la tesi di Capra, quei geni servirebbero anche per la regolazione del nostro orologio biologico. Circa 70mila anni fa, gruppi di Homo sapiens migrarono dall'Africa all'Eurasia. All'arrivo incontrarono i Neanderthal, che si erano già adattati alla vita nei climi più freddi, avendone occupato il territorio centinaia di migliaia di anni prima. Grazie agli incroci tra quei gruppi, gli esseri umani viventi oggi possiedono fino al 4% del Dna dei Neanderthal, compresi i geni legati alla pigmentazione della pelle, ai capelli, al grasso e al sistema immunitario.

Ricostruzioni di uomini primitivi: uomo di Neanderthal, uomo del Monte Carmelo, uomo di Cro-Magnon

Ricostruzioni di uomini primitivi: uomo di Neanderthal, uomo del Monte Carmelo, uomo di Cro-Magnon - Archivio

Appunto, il sistema immunitario, proprio una ricerca, condotta in Italia durante la pandemia, aveva intercettato una possibile relazione tra i geni ereditati dai Neanderthal e l'infezione da Covid-19. Mesi fa l’Istituto Mario Negri aveva presentato i risultati di Origin, un articolato studio sulla popolazione che ha visto i ricercatori impegnati nell’analisi della relazione fra i fattori genetici e la gravità della malattia Covid-19 nella provincia di Bergamo, epicentro della pandemia in Italia. Lo studio, poi pubblicato sulla rivista iScience, ha dimostrato che una certa regione del genoma umano si associa in modo significativo col rischio di ammalarsi di Covid-19 e di ammalarsi in forma grave, come è successo ai residenti nelle aree più colpite dalla pandemia.

“La cosa sensazionale – aveva detto il direttore dell’Istituto Mario Negri Giuseppe Remuzzi – è che 3 dei 6 geni che si associano a questo rischio sono arrivati alla popolazione moderna dai Neanderthal, in particolare dal genoma di Vindija che risale a 50mila anni fa ed è stato trovato in Croazia. Una volta forse proteggeva i Neanderthal dalle infezioni, adesso però causa un eccesso di risposta immune che non solo non ci protegge ma ci espone a una malattia più severa. Le vittime del cromosoma di Neanderthal nel mondo sono forse un milione e potrebbero essere proprio quelle che, in assenza di altre cause, muoiono per una predisposizione genetica”. Allo studio avevano partecipato 10mila persone residenti nella provincia di Bergamo.

Per verificare invece gli studi sull’orologio biologico, i ricercatori dell’equipe di Capra si sono rivolti alla Biobank del Regno Unito, che conserva informazioni genetiche, sulla salute e sullo stile di vita di mezzo milione di persone. Non solo, molte persone erano portatrici delle varianti arrivate dal Neanderthal e questi geni erano costantemente collegati al risveglio precoce. Ma essere una persona mattiniera non richiede tuttavia l'avere i soli tratti del Neanderthal. Centinaia di geni diversi influenzano in realtà il modo in cui le persone dormono e si svegliano, e ci sono anche molte influenze determinate da fattori ambientali e culturali. Nel complesso, i geni di Neanderthal hanno un impatto significativo ma non esclusivo. Un’altra idea riguarda ancora il cosiddetto adattamento: nelle regioni a Nord del mondo le giornate sono più corte e quindi anche l’attività di raccolta e caccia un tempo doveva essere concentrata, a differenza dell'Africa, già dalle prime luci dell’alba per concludersi prima, al tramonto del sole.

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