giovedì 11 giugno 2015
COMMENTA E CONDIVIDI
Splende il sole e fa caldo in riva al mar Caspio. D’altronde non potrebbe essere altrimenti, a metà giugno, in quella che viene definita la “Terra del fuoco”. Un Paese lontano dai clamori che per 17 giorni intende mostrarsi all’intera Europa vestito a festa per lanciare un messaggio nuovo. L’Azerbaigian: non solo il popolo del petrolio, ma anche una nazione capace di organizzare una grande manifestazione sportiva. La “prima” assoluta dei Giochi Europei va in scena da domani a Baku tra contraddizioni e attese. Innanzitutto il luogo. Geograficamente siamo al di là del confine naturale del Vecchio continente, ma qui la gente si sente più europea che asiatica. Lo sforzo organizzativo è stato gigantesco: impianti di gara, infrastrutture e villaggio per gli atleti sono stati costruiti a tempo di record in appena 30 mesi. Il denaro proveniente dall’oro nero ha aiutato, così come l’esperienza dei numerosi manager stranieri assoldati dal comitato locale. I nuovi Giochi sono stati assegnati all’Azerbaigian direttamente, senza alcuna competizione. Solo la capitale azera infatti era pronta per farli decollare già da quest’anno. Dopo due sonore bocciature olimpiche, ora Baku attende impaziente l’esito della rassegna “a un solo cerchio”, così da decidere se scendere o meno in campo poi per quella a cinque cerchi del 2024.Il programma è zeppo di eventi: i quasi 6 mila gli atleti in competizione, provenienti da 50 Paesi, che si contenderanno 253 titoli in 20 discipline. Non saranno però in gara tutti i migliori atleti del continente: in poche specialità ci sarà il gotha, per il resto bisognerà accontentarsi di giovani in cerca di visibilità. Qui sta il dilemma: come far crescere la manifestazione? Il Comitato olimpico europeo ha spinto sull’acceleratore per dare i natali alla nuova rassegna, poiché solo il Vecchio continente mancava all’appello. C’erano infatti già i Giochi Panamericani, quelli Asiatici, Africani e dell’Oceania. Allo stato attuale però questa prima edizione è un esperimento ibrido, in cerca di una sua identità. Le uniche strade percorribili per farla maturare sembrerebbero due: o le federazioni decidono di assegnare durante il mega-evento i propri titoli continentali, oppure i Giochi Europei diventano la qualificazione per le Olimpiadi dell’anno successivo. Sul primo fronte, a Baku solo nel judo i vincitori si fregeranno del titolo di campioni d’Europa. Un cambiamento nel breve termine sembrerebbe impossibile, per via dei Campionati già assegnati e dei diritti televisivi già venduti. Sul secondo punto, sono solo tre gli sport (tennistavolo, triathlon e tiro) che assegneranno ai vincitori dei Giochi Europei il pass diretto per Rio. Qui dunque si concentrano gli atleti più forti, altrove le gare saranno da scoprire. Ma se l’atletica sarà solo marginale (in due giorni si assegnerà la terza serie della vecchia Coppa Europa), e gli sport aquatici hanno optato per le categorie giovanili, non mancano curiosi esperimenti nel programma. Nella ginnastica, per la prima volta, contemporaneamente sotto lo stesso tetto gareggeranno artistica maschile e femminile, ritmica, trampolino, aerobica e acrobatica. Oltre alle ultime due altre discipline non olimpiche faranno capolino: karate, sambo (un’arte marziale di origine sovietica), beach soccer e basket 3x3. In uno scenario del genere, diventa difficile valutare il medagliere. Sarà anche per questo che il Coni non si è sbilanciato in alcuna previsione sul numero dei podi a cui puntare: non ci sono riferimenti col passato, quindi inutile sbilanciarsi. Gli italiani in gara saranno 287, 165 uomini e 122 donne, tra cui sei campioni olimpici: la judoka Giulia Quintavalle, alfiere nella cerimonia inaugurale di domani (alle 18 italiane, tre ore in meno rispetto a Baku, con diretta tv su Sky Sport), il tiratore Niccolò Campriani, uno degli ambasciatori della rassegna, le tiratrici Jessica Rossi e Chiara Cainero, e gli arcieri Mauro Nespoli e Michele Frangilli. La squadra azzurra presenterà gli atleti più forti nel tiro (a segno, a volo e con l’arco), nel judo, nel ciclismo, nel tennistavolo e nella ginnastica ritmica. Nelle altre discipline saranno presenti soprattutto giovani: scelte dettate dal format dei nuovi Giochi.Intanto, la torcia – ovviamente a bordo di una petroliera – è già arrivata in città. Tra i tedofori c’è stato anche il Presidente della Repubblica, Ilham Aliyev, che è anche il numero uno del comitato olimpico azero. Nelle prossime due settimane oltre che di sport si parlerà anche di politica. L’auspicio è che i risultati agonistici siano di valore così alto da concentrare le maggiori attenzioni sugli impianti di gara anziché sui palazzi del potere.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: