venerdì 22 settembre 2023
È la Messa da Requiem che il compositore scrisse per la morte del padre quando aveva 12 anni. L'appuntamento in programma l'8 ottobre nella Cattedrale, nell'ambito della Rassegna che si apre domani
Un giovanissimo Nino Rota, più o meno all'età in cui compose il Requiem per la morte del padre

Un giovanissimo Nino Rota, più o meno all'età in cui compose il Requiem per la morte del padre - Archivio

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Un ragazzo di 12 anni perde all’improvviso suo padre e decide di tributargli un omaggio in musica. Ma se quel ragazzo si chiama Nino Rota, l’omaggio musicale prende la forma di una Messa da Requiem vera e propria. L’opera adolescenziale del grande compositore, noto in tutto il mondo per le colonne sonore dei film di Fellini e insignito dell’Oscar per la musica de “Il Padrino parte seconda”, esce finalmente dal “cassetto” dove era rimasta per 100 anni e verrà eseguita nella Cattedrale di Bari il prossimo 8 ottobre. La Messa fu composta infatti tra il 1923 e il 1924, dopo una gestazione di oltre un anno (Ercole Rota era scomparso nell’agosto del 1922). La prima assoluta è in programma nell’ambito della Rassegna “Notti Sacre”, organizzata dalla diocesi di Bari-Bitonto e giunta quest’anno alla sua XIII edizione. La manifestazione si aprirà domani, sabato 23 settembre, e prevede un ricco programma di appuntamenti musicali fino all’8 ottobre.

La prima mondiale del requiem composto da Rota per voci e organo è un autentico avvenimento. Completa dei dieci canonici numeri musicali (Introibo, Kirie Eleison, Graduale, Tractus, Sequentia, Offertorio, Sanctus, Agnus Dei, Communio, Libera me), l’opera si segnala per freschezza di ispirazione, espressività autentica e stupefacente padronanza della scrittura, indizi inequivocabili di una natura prodigiosa, magnificamente coltivata in un musicalissimo ambiente familiare. L’’esecuzione è stata affidata dagli organizzatori di Notti Sacre ad alcune compagini corali baresi (Coro del Conservatorio di Musica “Niccolò Piccinni” di Bari, Coro dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Coro della Polifonica Barese “Biagio Grimaldi”, Coro “Florilegium Vocis, Coro “Harmonia”) riunite in un unico corpo e preparate dal maestro Sabino Manzo, insieme all’organista Annarosa Partipilo. La direzione sarà dell’americano Jonathan Hirsh, curatore della prima edizione a stampa della Messa, approntata in vista dell’esecuzione sulla base del manoscritto autografo della partitura conservato nel Fondo Rota presso la Fondazione Cini a Venezia e recentemente pubblicata.

È comunque musica “del cuore”, nata da una profonda esigenza interiore (la morte del padre, appunto) e come tale si sposa magnificamente con il tema della XIII edizione: “Svegliati mio cuore”, tratto da un verso del Salmo 108. Un messaggio e un auspicio per il nostro tempo, come scrive nelle note di introduzione della rassegna l’arcivescovo di Bari-Bitonto, Giuseppe Satriano. “Un cuore attento, vigile, saldo. Capace di comunicare, di ascoltare e corrispondere, raccontare, narrare, dialogare fraternamente con l’umanità e con Dio. Molto spesso, però, il nostro cuore è assente – avverte il presule -. Ci avvitiamo su noi stessi, ci accartocciamo nelle nostre incomprensioni, ci isoliamo carichi di autoreferenzialità, come se il mondo si fermasse ai confini del nostro io e non fosse una moltitudine di noi. Rinunciamo ad ascoltare col cuore il prossimo che ci è vicino, e chiede aiuto, magari anche solo un gesto semplice di fraternità, una carezza, una tenerezza. Rinunciamo al dialogo nel tentativo disperato di nascondere sofferenze e disagi”.

Ma il dolore interiore, prosegue monsignor Satriano, “è come l’erba cattiva, cresce, serpeggia e improvvisamente tutta la vita ne rimane infestata. Mai come oggi abbiamo necessità di svegliare il cuore, di ridestarlo in un ascolto attivo e dialogante con Dio, per essere saldi e motivati nella fratellanza di uomini e donne che dalla sofferenza esistenziale possono e devono trovare il modo di risorgere a nuova vita. La musica, richiamo al contempo dolce e squillante, aiuta. L’ascolto del sacro, facendo vibrare le corde dell’anima, aiuta. La condivisione è la via maestra per ritrovare, insieme, la gioia del cuore”.

La Cattedrale di Bari, che ospiterà molti concerti di Notti Sacre

La Cattedrale di Bari, che ospiterà molti concerti di Notti Sacre - Cei

Si comincia domani, alle ore 21,00 nella Cattedrale di Bari, con la “Musica sacra contemporanea oggi del pianista Steve Dobrogosz, a Bari per la prima volta, con il coro e l'orchestra d'archi, diretti dal maestro Luigi Leo. Nel resto del programma si segnalano 6 orchestre provenienti dalla Puglia, da Potenza e da Perugia e 15 cori provenienti da varie città pugliesi. “La realtà corale pugliese in questi ultimi anni – sottolinea don Antonio Parisi, ideatore e principale organizzatore della manifestazione - è cresciuta sia per la qualità e sia per il numero dei cantori. Oltre alla messa di Rota ascolteremo anche a Bari per la prima volta musiche di autori viventi, Steve Dobrogosz, Dan Forrest, Marco Frisina e i nostri Michele Lobaccaro, Vito Liturri e Martino Palmitessa. Da sempre – sottolinea il sacerdote, già responsabile nazionale della musica liturgica - Notti Sacre ha coniugato insieme musica antica e musica contemporanea, partendo dal canto gregoriano fino ad arrivare alle nuove musiche d’oggi”.

Infine, per la prima volta si esibirà a Bari, la Cappella Musicale del Duomo di Milano. Un concerto dal titolo Psallite Deo sapienter, l’anno liturgico nel canto gregoriano e ambrosiano e nella polifonia rinascimentale. La manifestazione si avvarrà anche delle collaborazioni con le istituzioni presenti nel territorio, il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari e il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli.

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