giovedì 9 ottobre 2014
​Lo scrittore francese di origini italiane, nella sua arte ha affrontato il tema dell'Occupazione nazista in Francia. (Alessandro Zaccuri)
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Scelta a sorpresa per il Nobel della letteratura 2014: il nome del francese Patrick Modiano non figurava nella rosa – neppure troppo ristretta – dei favoriti, eppure è proprio a lui che è andato il riconoscimento. Un tributo all’“arte della memoria”, si legge nella motivazione che insiste inoltre sulla sensibilità che il romanziere ha dimostrato nella rievocazione della Francia occupata dai nazisti. Nato nei pressi di Parigi nel 1945, Modiano è popolarissimo nel suo Paese, dove ha già ottenuto diversi premi prestigiosi. Non è – o, forse, non era finora riconosciuto – come un autore “letterario”, a differenza della canadese Alice Munro, altra vincitrice non annunciata nell’edizione dell’anno scorso. I suoi romanzi (tra cui ricordiamo Sconosciute e Pedrigree, editi entrambi da Einaudi) hanno però la capacità di parlare direttamente al lettore, una dote che evidentemente gli accademici di Svezia hanno ritenuto preponderante rispetto allo stile più impegnativo di altri candidati, spesso appartenenti a culture profondamente segnate dalle crisi internazionali dei nostri anni. Una virtù, questa della trasparenza, che Modiano ha messo a frutto anche nella sua produzione per ragazzi, alla quale appartiene Caterina Certezza, un grazioso racconto illustrato da Sempé e da poco pubblicato in Italia da Donzelli.
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