mercoledì 19 agosto 2020
L’illustratore pesarese dal 28 in tour con lo spettacolo nato dal libro “Quando tutto diventò blu”: musica e disegno per raccontare la storia di Chiara e il suo viaggio per riemergere dall'abisso
Una pagina di “Quando tutto diventò blu” (Bao) di Alessandro Baronciani

Una pagina di “Quando tutto diventò blu” (Bao) di Alessandro Baronciani - Baronciani

COMMENTA E CONDIVIDI

Il blu del mare. Quello dei tuffi liberatori, delle meraviglie da scoprire, dell’acqua che sa di sale e ci tonifica. Ma anche quello della profondità degli abissi, del respiro che ci manca, delle apnee e delle risalite faticose. Chiara ama il mare e le immersioni, ma un giorno si sente come soffocare sott’acqua. Inizia a sentire il cuore batterle sempre più forte. Ha paura. Fortissima. Come quella che le era capitato di leggere nelle Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar: «Mi parve di precipitare come un sasso in una voragine buia... assordato come un tuffatore dal rombo delle acque».

Il panico e l’ansia cominciano ad accompagnarla in episodi sempre più frequenti e difficili da controllare, che mettono alla prova le sue abitudini quotidiane, le sue relazioni, lo studio, il lavoro. Chiara ha paura di tante cose, soprattutto di ammettere di avere «paura della paura». C’è un momento, nella vita di Chiara, Quando tutto diventò blu (Bao Publishing, pagine 128, euro 17,00) che è anche il titolo del racconto intimo e travolgente del fumettista, illustratore e musicista Alessandro Baronciani.

Una pagina di “Quando tutto diventò blu” (Bao) di Alessandro Baronciani

Una pagina di “Quando tutto diventò blu” (Bao) di Alessandro Baronciani - Baronciani

Un testo uscito per la prima volta nel 2008 per Black Velvet, che viene ripubblicato quest’anno dall’innovativa casa editrice milanese e accompagnato da un tour… in concerto. Perché i fumetti, i disegni, i tratti di Baronciani, pesarese di 46 anni, da tempo a Milano, formatosi alla Scuola del libro di Urbino («quando era ancora all’interno del Palazzo Ducale» dice ricordando l’emozione di attraversare ogni giorno i torricini del Duca del Montefeltro fra i capolavori dell’arte italiana), si animano oltre le pagine, si compongono sul palco: spettacolo inedito con disegni e musica live, “Quando tutto diventò blu. Concerto a fumetti” è stato creato da Baronciani insieme a Corrado Nuccini (Giardini di Mirò) e grazie a Suner, un progetto promosso da Arci Regione Emilia– Romagna. Con loro, sulla scena, ci saranno Daniele Rossi al violoncello, e alle voci Ilariuni (Gomma) e Her Skin.

«Nel tempo strano e incerto che viviamo è un libro che si riscopre di grande attualità – riprende Baronciani –. È un invito a viaggiare den- tro noi stessi, nelle nostre profondità, a domandarci come stiamo veramente, a liberarci dalle zavorre. Ci sono momenti nella vita di ciascuno di noi in cui ci troviamo ad affrontare delle difficoltà particolari. Quando tutto diventa o ci appare blu». Come succede a Chiara: «Bisognerebbe cercare di capire sempre cosa ti fa stare male… Magari prima di stare male. E poi cosa ti fa stare bene. Anche se potrebbe essere la cosa più difficile». Quando tutto diventò blu è un’esperienza “immersiva”. Come tutti i libri di Baronciani, d’altronde.

Una pagina di “Quando tutto diventò blu” (Bao) di Alessandro Baronciani

Una pagina di “Quando tutto diventò blu” (Bao) di Alessandro Baronciani - Baronciani

Nei suoi lavori, i fumetti – «uno degli ultimi modi che abbiamo nella nostra società dell’immagine per capire come funzionano davvero le immagini, dove c’è la grammatica delle immagini» – vanno oltre i disegni, oltre il racconto e si fanno libro. «Mi piace dargli ogni volta un imprinting particolare, per fare pensare chi sta leggendo, perché quello che ha in mano non è soltanto un racconto, ma qualcosa di più, un libro. Da leggere, ma anche da guardare secondo le prospettive più diverse, e da odorare perché profuma di inchiostro».

Quell’odore che Alessandro Baronciani cercava da ragazzino infilando il naso fra le pagine di fumetti freschi di stampa nell’edicola – «il primo vero internet» – dove aveva cominciato a lavoricchiare a sei anni «abusivamente – cioè senza che l’edicolante volesse », ottenendo in cambio dei fumetti. «Mi è sempre piaciuto che i fumetti usassero inchiostro particolare. In questo libro ho osato il blu. Come il colore della storia. In quel periodo mi erano arrivate delle riviste dal Giappone e avevo notato una cosa molto strana: che quelle maschili avevano la carta che cambiava colore e quelli femminili invece ce l’avevano tutta bianca, però cambiava l’inchiostro dentro. Così ho pensato di stampare questo libro con questo principio. E ho scelto di usare il blu come un espediente narrativo per raccontare la storia».

In una composizione che richiama le strisce di Diabolik. Ma anche Bruno Munari, «il Leonardo Da Vinci dei tempi moderni». I suoi colori. Quel Da cosa nasce cosa che è come un imperativo dell’andare. Una genialità che Baronciani ha omaggiato in un altro meraviglioso libro Le ragazze nello studio di Munari (sempre Bao).

Una pagina di “Quando tutto diventò blu” (Bao) di Alessandro Baronciani

Una pagina di “Quando tutto diventò blu” (Bao) di Alessandro Baronciani - Baronciani

Bloccato sul nascere per l’emergenza sanitaria, il “Concerto a fumetti” di Quando tutto diventò blu ritrova fiato e spazio con tre date a fine agosto – il 28 a Rimini alle “Città invisibili”, il 29 a Parma all’Arci Colombofili e il 30 a Bologna alla Montagnola Republic – prima di arrivare al Ride di Milano il 15 settembre e poi al Circolo della Musica di Rivoli il 16 ottobre.

Baronciani disegna fra le note dei musicisti sul palco con ospiti a sorpresa nelle diverse date. Fra cui probabilmente non mancherà Colapesce, il cantautore siciliano – fresco di album con Dimartino (I Mortali con la Luna araba insieme a Carmen Consoli) – con cui Baronciani ha stretto un magico sodalizio di amicizia, musica e parole. Di viaggi e fumetti. Quando tutto diventò blu ha ispirato proprio una canzone di Lorenzo Urciullo, nell’album Meraviglioso declino del 2012, quasi profetico rispetto ai mesi di lockdown che abbiamo vissuto per il Covid.

Il concerto

Il concerto - Baronciani

Insieme hanno scritto nel 2015 un romanzo grafico che ha riscosso molto successo, La distanza (ancora Bao) che tocca le corde del cuore, dei sentimenti di chi vive la dimensione della lontananza, degli amori interrotti, degli appuntamenti mancati, del conflitto fra partire o restare, che il protagonista vive in Sicilia, ma poi in fondo è una dimensione che tocca tutti. Nel posto in cui ci si trova. Proprio con Colapesce Baronciani ha sperimentato il “concerto a fumetti”, in uno spettacolo nato come un gioco fra «uno che suona la chitarra acustica e un altro che disegna con gli acquerelli », ma che poi è stato replicato in Italia e all’estero ben settanta volte.

Ora il concerto di Quando tutto diventò blu. La “matita” di Baronciani parla, balla, fa viaggiare dentro e fuori di noi. Nel blu del mare. Dove tuffarsi. Inabissarsi. Riemergere.

Alessandro Baronciani

Alessandro Baronciani - Baronciani

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: