domenica 7 maggio 2017
Emoziona il concerto nella Basilica Santa Maria alla Sanità, gran finale del primo Sky Arte Festival che ha coinvolto 15mila persone, 150 artisti e tanti giovani dei quartieri disagiati
Vinicio Capossela in concerto alla Basilica di Santa Maria alla Sanità

Vinicio Capossela in concerto alla Basilica di Santa Maria alla Sanità

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La rinascita di Napoli parte dall’arte e dal bello. Dalla facciata della Basilica di Santa Maria alla Sanità illuminata dalle installazioni multicolori ispirate ai videogame, mentre in piazza tutti ballano sui ritmi africani della star del Mali Baba Sissoku rivisti in chiave elettronica dai Funky Tomato, band che sostiene un progetto di agricoltura etica a favore dei braccianti immigrati. Ben 8000 persone hanno invaso il 6 maggio la Notte bianca della Sanità (che ha ottenuto 20.754 visualizzazioni in streaming su Facebook) il clou del primo Sky Arte Festival che si concluso domenica nel capoluogo partenopeo


Da brivido gran finale del 7 maggio sera con il Concerto In-Sanità di Vinicio Capossela all’interno della Basilica Santa Maria della Sanità, di recente ristrutturata e splendente come non mai, che verrà trasmesso più avanti su Sky Arte. «Una sorta di “oratorio” al politeismo napoletano – ha spiegato Capossela –, un politeismo culturale in cui si mescolano il sacro, la vita e la molteplicità. Sono rimasto colpito dai ragazzi della cooperativa sociale Paranza guidati dal parroco della Sanità e da loro orgoglio nel guidare questo processo di rigenerazione».
Sullo sfondo misterioso delle catacombe di San Gaudioso, e sotto lo spettacolare altare barocco illuminato, Capossela e un ensemble di maestri, specializzati in strumenti antichi, hanno commosso con concerto elegante e popolare, assolutamente in tema, con al centro molti brani della devozione mariana, come La Madonna della conchiglia, un inno giacobino e brani dell'artista con storie di angeli e pezzenti, sante e donne perdute. Un eccezionale viaggio fra vita e morte, fra luce e ombra, aperto dai cantori del Miserere dell’Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso di Sessa Aurunca concluso fra battimani e standing ovation con l'inno alla gioia a tutto fiati con gli ottoni della ScalzaBanda, formata dai bambini del quartiere Montesanto.


Sky Arte Festival ha coinvolto le istituzioni locali dal Polo Museale Campano all’Università Federico II sino al Rione Sanità, con un successo di presenze al di là delle aspettative. Tra mostre, dibattiti, installazioni e reading ha attirato oltre 15 mila presenze e 150 artisti coinvolti in 50 eventi oltre a 150 studenti dell'Università Federico II. Un chiaro segnale di rigenerazione sociale e culturale della città, in linea col tema proposto dal festival per scelta del direttore del canale Sky Arte Roberto Pisoni. Ma la parte più verace della manifestazione si è svolta all’interno dei vicoli della Sanità, invasi da centinaia di persone notte e giorno, grazie alla collaborazione della Fondazione di Comunità San Gennaro. Un riconoscimento importante al quartiere natale di Totò, quello dove da qualche anno le luci di un riscatto culturale e morale stanno prevalendo sulle ombre della criminalità. «Questo è un luogo dove i giovani da dieci anni si sono rimboccati le maniche per rigenerare il loro quartiere attraverso progetti innovativi. È la bellezza che fa crescere il bello», racconta don Antonio Loffredo, l’instancabile parroco della Sanità che ha “affidato” le 5 splendide chiese del Rione alle cure dei suoi ragazzi. Risultato: due orchestre giovanili, un teatro, uno studio di registrazione, percorsi culturali guidati nelle catacombe e attraverso tesori artistici in via di restauro che hanno dato lavoro a 100 persone. Luoghi d'arte animati dall'arte in questa tre giorni. Ha colpito forte raccontando il cuore di Napoli, nella Basilica di San Gennaro Extra Moenia, Mimmo Borrelli con la la sua ode dolceamara alla città, Napucalisse, come pure ha divertito e commosso il concerto La musica insieme con le parole di Erri De Luca trasformate in canzoni da Stefano Di Battista e Nicky Nicolai.


Cosa resterà alla città? Dopo la significativa installazione temporanea "Inside Out- Napoli: il rinascimento parte da qui" dell'artista JR che ha stampato su 600 metri del lungomare Caracciolo i ritratti di 3100 cittadini napoletani, alla città il Festival Sky Arte lascerà in modo permanente alla città due opere d'arte: l'intera facciata del MURO dello Spazio Damm a Parco Ventaglieri realizzato dall'artista M-City, e 10 basamenti di piazza Montesanto raffiguranti 10 personaggi iconici napoletani firmati dalla street artist Roxy in the Box insieme a 15 studenti dell'Accademia di Belle Arti di Napoli. E, soprattutto, resta l'entusiasmo per essersi riappropriati della bellezza troppo spesso violata di una città.

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