sabato 9 aprile 2016
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Non solo fondazioni con i loro 392 milioni di euro di debito. Il panorama musicale italiano è fatto anche da teatri di tradizione, festival, società concertistiche e istituzioni sinfoniche. Che nel 2014 hanno portato nelle platee un milione e 200mila spettatori in sette mila e 500 recite. Un quadro che emerge dall’indagine realizzata da Federmusica e Agis e raccontata in un dettagliato Quaderno intitolato un po’ provocatoriamente “La lirica e la musica sommerse. Rapporto sulle Istituzioni liriche e musicali al di là delle fondazioni lirico-sinfoniche”. Modelli giuridici di gestione, organizzazione, tipologie contrattuali di lavoro, risultati economico-finanziari, strategie di promozione, tutto finisce sotto la lente di ingrandimento per tracciare una mappa dell’attività musicale sul territorio italiano. Oltre 50 gli organismi che producono lirica in Italia al di là delle fondazioni liriche: 500 le recite in un anno con 280mila spettatori coinvolti, 246 gli organismi che producono e distribuiscono musica con oltre 6mila e 900 concerti proposti a 850mila ascoltatori. L’analisi dei questionari ha portato a tracciare un quadro dove le principali undici istituzioni concertistico-orchestrali hanno realizzato 1.129 concerti e 168 recite liriche, registrando 494.567 spettatori. Tredici teatri di tradizione sui 29 riconosciuti hanno messo in scena 204 recite liriche e 161 concerti, raccogliendo 214.775 spettatori. Per quanto riguarda il campione di 7 festival sono stati realizzati 130 concerti e 22 recite liriche che hanno registrato 67.641 spettatori. Un quadro positivo anche per la gestione economico-finanziaria in equilibrio e i bilanci sani e per le strutture dotate di organizzazioni snelle e funzionali. Il “Fondo unico per lo spettacolo” rappresenta la prima fonte tra le entrate pubbliche per le istituzioni concertistiche e per i festival, mentre i contributi dei Comuni sostengono la maggior parte delle attività dei teatri di tradizione. Per valorizzare sempre di più queste realtà il presidente dell’Agis, Carlo Fontana, ha annunciato «che si sta lavorando alla costituzione di una Federazione dello spettacolo dal vivo che per avere una voce unitaria nel rapporto con le istituzioni».
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