giovedì 8 settembre 2016
COMMENTA E CONDIVIDI

Dall’essenziale fiasca da pellegrino ai piatti, passando per i vassoi, le zuppiere di ceramica, i bicchieri, i calici e le posate d’argento. Sia essa dei ricchi o delle persone più povere, l'allestimento della tavola da sempre meglio esprime la storia e la cultura di un popolo. Così nella 23esima edizione del percorso “Segni e immagini della devozione popolare” ideato dalla Cooperativa agricola Clai, realtà da sempre molto attiva nel recupero e nella promozione del patrimonio culturale e religioso italiano, la tavola diventa il motivo per un viaggio nella storia materiale e spirituale di una comunità e di un territorio.

La tavola del pellegrino, dal semplice popolano o al cardinale, è il luogo dove si pratica l’ospitalità, è il momento della convivialità e della condivisione dei beni della terra. Ieri come oggi, molto spesso, la tavola è lo specchio del vivere insieme. "A tavola si parla a tavola si ascolta" ha ricordato più volte anche Papa Francesco aggiungendo come "l'icona della convivialità è la famiglia riunita attorno alla mensa domestica per la condivisione del pasto".

Nella mostra "Tavole di cardinali e pellegrini e santi in cammino: segni e immagini della devozione popolare" curata da Marco Violi (in corso fino a domenica alla chiesa dei Morelli a Sasso Morelli, Imola, orari: sabato e feriali 18-20, domenica 10-20, informazioni: www.clai.it) vengono così presentate oltre novanta opere databili tra il XV e la metà del XX secolo, suddivise in cinque sezioni tematiche: fiasche da pellegrino, stoviglieria d'uso, ritratti in miniatura, arredi sacri, santi in cammino (con pitture e grafiche antiche).

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: