venerdì 2 giugno 2023
Nato in Germania e fuggito in Israele, dove ha studiato con Martin Buber, è morto 94enne a Washington. È stato consigliere di Carter e ha propugnato una "terza via" tra liberal e conservatori
Il sociologo israelo-americano Amitai Etzioni

Il sociologo israelo-americano Amitai Etzioni

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Addio al sociologo israelo-statunitense Amitai Etzioni, che ha sostenuto le virtù delle istituzioni fondamentali - famiglia, scuola, governo locale - promuovendo la filosofia nota come comunitarismo. Lo studioso è morto mercoledì 31 maggio nella sua casa di Washington all'età di 94 anni e l'annuncio della scomparsa è stato dal figlio David A. Etzioni, come riportano oggi il "Washington Post" e il "New York Times".

Consigliere politico della Casa Bianca al tempo del presidente Jimmy Carter, Etzioni ha insegnato alla George Washington University, di cui era professore emerito. Il sociologo non è stato il primo a usare il termine "comunitarismo", ma ha contribuito a sviluppare e rendere popolare il concetto promuovendo politiche negli Usa che includevano il congedo parentale, leggi più restrittive sul divorzio, il servizio nazionale obbligatorio e l'aumento dei test antidroga. Per sostenere il movimento del comunitarismo, Etzioni ha fondato un'organizzazione senza scopo di lucro, ha dato vita a una rivista accademica e ha diretto l'Institute for Communitarian Policy Studies della George Washington University, dove è stato membro della facoltà a partire dal 1980. Ha anche organizzato incontri didattici a Capitol Hill che hanno attirato senatori come Daniel Patrick Moynihan e Al Gore.

All'inizio della sua carriera, Etzioni si è concentrato sulla natura delle grandi organizzazioni scrivedo saggi fondamentali come Sociologia dell'organizzazione (Il Mulino, 1967) e Unificazione politica. Uno studio comparativo dei leader e delle forze (Etas Kompass, 1969), a cui sono seguiti una trentina di altri libri. Amitai Etzioni è diventato famoso soprattutto come portavoce principale (o "guru", come lo hanno definito alcuni giornalisti) del comunitarismo, una filosofia centrista che negli anni Novanta gli ha fatto guadagnare un pubblico di leader tra cui il presidente americano Bill Clinton e il primo ministro britannico Tony Blair. Come formulata da Etzioni, questa filosofia si colloca a metà strada tra la destra e la sinistra politica, una sorta di "terza via", combinando un'enfasi liberale sulla giustizia sociale con una fede conservatrice nella responsabilità personale. L'obiettivo è mantenere e riparare la società e le sue istituzioni, così come l'ambientalismo cerca di salvaguardare il mondo naturale. Ha illustrato la sua filosofia nel libro Nuovi comunitari. Persone, virtù e bene comune (Arianna Editrice, 1998).

Nato come Werner Falk il 4 gennaio 1929 a Colonia, quando i nazisti salirono al potere in Germania il padre podologo e la madre casalinga fuggirono a Londra. Il bambino fu affidato ai nonni prima che un parente lo portasse di nascosto ad Atene, dove si ricongiunse con i genitori e trascorse un anno in una scuola greca mentre la sua famiglia risolveva i problemi di visto. Nel 1937 emigrarono in Palestina, all'epoca sotto il mandato britannico. La famiglia si stabilì in un insediamento ebraico fuori Tel Aviv, dove Etzioni adottò il nome ebraico (Amitai deriva dalla parola ebraica per verità). Da adolescente, combatté per l'indipendenza di Israele come membro del Palmach, un'unità clandestina dell'esercito, e iniziò a compilare dispacci sui giornali che servirono come base per il suo primo libro, Diario di un soldato del commando (1952). Si iscrisse poi all'Università Ebraica di Gerusalemme per studiare con il filosofo di origine austriaca Martin Buber. Conseguita la laurea in sociologia nel 1954 e un master nel 1956, si trasferì negli Stati Uniti per conseguire un dottorato presso l'Università della California a Berkeley nel 1958. Nello stesso anno entrò alla Columbia University di New York, diventando presidente del Dipartimento di Sociologia, dove ha insegnato fino al 1978. Dal 1980 al 2010 è stato professore della George Washington University. Tra gli incarichi ricoperti anche quello di presidente dell'American Sociological Association nel biennio 1994-95.


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