venerdì 19 ottobre 2012
​Aveva 92 anni. Fu il rivale di Fausto Coppi e Gino Bartali. Era presidente della Fondazione del Museo del ciclismo del Ghisallo. Nel 2004 è stato insignito del Collare d'Oro al Merito Sportivo.
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​È morto nella sua Vaiano (Prato), Fiorenzo Magni. Soprannominato il leone delle Fiandre, fu il "terzo uomo" dell'epoca d'oro del ciclismo italiano, rivale di Fausto Coppi e Gino Bartali. Vinse tre Giri delle Fiandre consecutivi e tre Giri d'Italia. Era nato a Vaiano nel 1920 e il 7 dicembre avrebbe compito 92 anni. Magni da giovane lavorò nella piccola impresa di trasporti del padre a Vaiano, facendo le consegne in bicicletta. Un po' alla volta la bici divenne una passione e nel 1936 iniziò a gareggiare con l'Associazione Ciclistica Pratese. Passò dilettante nel 1938 con l'Associazione Ciclistica Montecatini Terme dove gareggiava anche Alfredo Martini. Si mise subito in luce conquistando molti successi e si guadagnò la convocazione in Nazionale per i Mondiali di Varese del 1939, poi annullati a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale. Continuò comunque a gareggiare e nel 1940 vinse il Giro della Provincia di Milano, corsa a cronometro in coppia con Ortelli. Gli ottimi risultati da dilettante lo fecero notare dalla Bianchi che lo assunse come professionista nel 1940. Passò professionista, ma nel 1946 non gareggiò perché squalificato dall'Uvi per l'adesione al fascismo e per aver gareggiato sotto falso nome. Tornò alle corse nel 1947 piazzandosi settimo alla Milano-Sanremo e nono al suo primo Giro d'Italia. Nel 1948 vinse il Giro d'Italia. La vittoria ebbe però degli strascichi polemici: la Bianchi accusò Magni di aver beneficiato di spinte irregolari sulla salita del passo Pordoi, durante la decisiva tappa da Cortina a Trento, e la giuria gli inflisse quindi una penalizzazione di due minuti. Magni riuscì comunque a conservare la maglia rosa con undici secondi di vantaggio su Ezio Cecchi, ma fu duramente contestato dal pubblico all'arrivo al Vigorelli. Le sue caratteristiche di passista e discesista lo portarono a vincere tre Giri delle Fiandre consecutivi (dal 1949 al 1951), dai quali derivò il famoso soprannome. Nel 1951 e nel 1955 vinse altri due Giri d'Italia; l'ultima maglia rosa, conquistata a quasi 35 anni, lo rende tuttora il più anziano vincitore del Giro.Negli ultimi anni di attività fu un acceso fautore delle sponsorizzazioni delle squadre ciclistiche da parte di industrie extraciclistiche. Ritiratosi dalle corse conservò a lungo posizioni di rilievo in ambito dirigenziale. Fu Commissario tecnico dellaNazionale, poi presidente dell'Associazione Corridori e infine presidente della Lega del Professionismo. Era presidente della Fondazione del Museo del ciclismo del Ghisallo. Nel 2004 è stato insignito del Collare d'Oro al Merito Sportivo.
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