mercoledì 7 luglio 2010
Spagna e Germania si giocano a Durban l’accesso all’ultimo atto. Nel confronto a suon di gol tra David Villa, calciatore per sfuggire a un futuro in miniera, e Miroslaw Klose, bomber che si esalta solo in Nazionale, la chiave della sfida.
- Grande Olanda, Sneijder si prende mezzo Mondiale
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Dualismo, un concetto che ritorna. La sfida a due protagonisti, avversari o della stessa squadra, ha fatto la storia del calcio ma le semifinali di questi Mondiali la stanno riproponendo come tema dominante. Spagna-Germania, cioè Villa contro Klose. Questa sera sono loro i protagonisti annunciati, trama inevitabile visto che sinora il Mondiale se lo sono tatuato sul petto.David Villa innnanzitutto. Chi ai tempi di Euro 2008 lo aveva definito «una pistola ad aria compressa puntata sempre sulla porta», ha visto giusto. È lui l’autentico trascinatore della Spagna che sogna ad occhi aperti il primo titolo mondiale. Villa-meraviglia segna perchè questo è ciò che gli riesce meglio fin da quando era bambino e, nelle Asturie, aveva deciso che non avrebbe fatto il minatore come il nonno e il padre e lo zio. Del resto da dove viene lui, a Tuilla, fanno praticamente tutti quel mestiere perché il “pueblo” si trova in mezzo alla conca delle miniere d’Asturia. Papà Josè Manuel spalava carbone ai 900 metri di profondità del Pozo Mosquitera, ma per suo figlio sognava un futuro migliore. Ha capito ben presto vedendolo giocare, «quando fin da piccolo era così veloce che non lo prendeva nessuno», che il suo desiderio avrebbe potuto realizzarsi. Così è stato,e si ritrova con quel el guaje, il moccioso in asturiano, che è diventato campione d’Europa ed ora capocannoniere del Mondiale. In mezzo, un mese fa, il trasferimento multimilionario dal Valencia al Barcellona. E pensare che al primo provino, all’Oviedo, lo avevano scartato perché lo ritenevano troppo basso per fare il calciatore. Poi il ragazzo è cresciuto, e con il suo 1.75 ha cominciato a prendersi le sue rivincite sugli scettici e su chi misura il talento con il metro.Nella linguetta del suo scarpino sinistro è disegnata la bandiera spagnola, su quella del destro c’è l’insegna del principato delle Asturie. Su una tomaia ha i nomi delle figlie, Zaida ed Olalla, sull’altra le iniziali D&P, David e Patricia, la moglie conosciuta a scuola.Contro il Paraguay, Villa ha segnato il gol numero 43 in 63 presenze con la maglia della nazionale, una media pazzesca, ed anche, almeno per ora, «la rete più importante della mia carriera», ha detto, perché porta per la prima volta la Spagna nelle semifinali mondiali.Ora è ad una sola lunghezza da Raul, re dei bomber con la Nazionale, con 44 centri in 102 partite. «Adesso c’é la Germania - ha spiegato ieri Villa - e sono certo che non sarà così contenta di misurarsi contro questa Spagna in semifinale».Di fronte troverà Miroslaw Klose, altro attaccante di razza, altro giocatore simbolo sinora in questa Coppa del Mondo. Quasi a sorpresa: «Parlai con Ronaldo - racconta il bomber tedesco - dopo la finale del 2002 quando perdemmo contro il suo Brasile. A quei tempi non avrei neanche sognato di segnare 5 reti in una fase finale del Mondiale e di arrivare a un’incollatura da lui. Ora ho bisogno di soli due gol per superarlo...». La Germania da allora ha fatto un bel pezzo di strada e Miroslaw Klose, trascinatore in campo dei tedeschi ritrovati, parla dell’imminente semifinale contro la Spagna come di un piccolo sogno diventato realtà. «Nessuno di noi si aspettava una tale esplosione della squadra e non credevamo in progressi così rapidi raggiunti in appena un paio d’anni». La Germania ha segnato quattro gol in cinque partite e ha già spedito a casa Inghilterra e Argentina. «Fino a poco tempo fa - spiega Klose - la gente sosteneva che per noi era una vergogna non avere una nuova generazione in grado di farsi largo in Nazionale. Secondo tifosi e stampa, mancavano attaccanti e fantasisti a centrocampo. Il tempo sta dimostrando che queste persone sbagliavano...».Banco di prova di questi progressi sarà la partita di questa sera a Durban contro le Furie Rosse: Muller non ci sarà. Al suo posto la scelta per Loew è tra Piotr Trochowski o Toni Kroos. Ma l’impressione è che molto ancora dipenderà da lui. Klose - reduce da un anno “part-time” nel Bayer Monaco - ha un palmares di tutto rispetto e si conferma, a 32 anni, un giocatore che si esalta con la Nazionale, rivelandosi una pedina decisiva nello scacchiere di Loew.Spagna-Germania è anche la replica della sfida di due anni fa. A Vienna, nella finale degli Europei che incoronarono gli iberici campioni d’Europa, i tedeschi furono sconfitti da un gol di Torres. Ma il tecnico Loew assicura che questa non sarà una rivincita: «Nel 2008 abbiamo perso perché la Spagna fu di gran lunga la miglior nazionale del torneo. Questa volta la situazione è diversa, siamo più forti e abbiamo motivo di pensare che siamo in grado di vincere».
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