mercoledì 3 gennaio 2024
La cantautrice interpreta i brani immortali della cantante argentina nell'album "Hasta Mercedes Siempre" e nello spettacolo teatrale di Cosimo Damiano Damato. «Una grande donna esempio per tutte»
Simona Molinari nei panni di Mercedes Sosa nello spettacolo "El Pelusa Y La Negra"

Simona Molinari nei panni di Mercedes Sosa nello spettacolo "El Pelusa Y La Negra" - Foto di Mauro Bonni

COMMENTA E CONDIVIDI

Mercedes Sosa, la voce degli ultimi torna a cantare sul palco e in disco, grazie all’eleganza e alla passione di Simona Molinari. Cantautrice pop-jazz di spicco nel panorama musicale italiano, Molinari pubblica il nuovo album dal titolo Hasta Siempre Mercedes, con cui ha voluto rendere omaggio a una delle artiste più influenti e simboliche di tutta l’America Latina. Prodotto da BMG, l’album accompagna anche il tour dell’opera teatrale El Pelusa y La Negra, una storia cantata dla i Mercedes Sosa e Diego Maradona, creata dal poeta, drammaturgo, sceneggiatore e regista Cosimo Damiano Damato, in scena accanto alla Molinari, che vedremo il 28 marzo a Milano, Teatro Carcano, e il 18 maggio a Roma, Auditorium Parco della Musica, Sala Petrassi. Simona Molinari è anche in presenza fissa della nuova stagione del settimanale culturale Luce Social Club attualmente in onda il venerdì in prima serata su Sky Arte.

Simona nell’album Hasta siempre Mercedes interpreta con finezza e credibilità undici brani importanti: oltre alla rilettura di alcune perle del repertorio della Sosa (tra cui Todo cambia, Gracias a la vida, Solo le pido a Dios, Canciòn de las cosas simples), troviamo i classici argentini Volver e El dia que me quieras, e alcuni riferimenti a Napoli (tra cui Caruso brano amato dalla Sosa). Le collaborazioni di Tosca e Paolo Fresu, e un brano inedito di Bungaro (Nu fil’ e voce) arricchiscono l’omaggio della Molinari alla voce argentina più potente del Sudamerica, simbolo della lotta per la pace e i diritti civili contro la dittatura. «Mi sono appassionata alla vita e alla storia di Mercedes Sosa lentamente, la sua voce e il suo sentire mi hanno travolto – racconta ad Avvenire Simona Molinari -. Tutto è partito da un libro di Cosimo Damiano Damato: Hasta Siempre Maradona, che poi è diventato uno spettacolo di teatro canzone. Inizialmente, nello spettacolo, Mercedes doveva essere solo la musica che accompagnava la vita di Maradona, ma volevo celebrare una donna e ho chiesto di raccontare la sua vita intensa, accanto a quella di Diego e alla storia d’Argentina».

El Pelusa y La Negra vede sul palco un intreccio di musica e dialoghi fra Diego Armando Maradona e Mercedes Sosa. A dare voce alla cantante argentina è la Molinari, talentuosa anche nei coraggiosi monologhi (scritti da Cosimo Damiano Damato, che recita anche la parte di Maradona), scanditi da un viaggio musicale d’autore dal forte impegno civile, diretto dal maestro Valentino Corvino con il Sudamerica Quartet. «Ci sono esistenze fini a sé stesse, che prima o poi finiscono, ed esistenze generative, che sopravvivono al tempo e alla vita perché continuano a generare sentimenti e ispirazione - racconta Simona Molinari -. Così lo spettacolo per me è diventato qualcosa di più: un passaggio che sentivo di dover compiere prima di scrivere un nuovo disco di inediti, che desse un senso nuovo al mio cantare. E così ho deciso di fermare questo mio momento su un album».

La Molinari non è nuova all’interpretazione di donne importanti nella storia della musica e non solo. «Mi piaceva raccontare la storia di una grande donna, dopo avere interpretato su disco quella di Ella Fitzgerald – spiega -. Quando ho letto i monologhi di Damiano su Mercedes Sosa ho pianto, sono entrata nella storia di questa donna e a raccontare con sincerità la sua esistenza di attivista, la sua voce a servizio dei senza voce. E’ stata una artista iconica nei confronti della dittatura degli anni 70 e in esilio ha portato a conoscenza del mondo il dolore del suo popolo». Per la Molinari è stata anche l’opportunità di approfondire la conoscenza del repertorio della Sosa, oggi attualissimo se pensiamo alle sofferenze causate dalle guerre che lacerano i nostri giorni. «Il mio contributo passa attraverso uno spettacolo di impegno civile, che vuole lottare contro il disincanto e portare l’umanità attraverso due personaggi iconici, come Mercedes Sosa e Maradona, che rappresentano il sentimento, che hanno ispirato intere generazioni, che hanno messo il loro talento al servizio degli ultimi». Per questo Simona Molinari ama in particolar modo la canzone Solo a Dios, «una sorta di preghiera per non diventare mai indifferenti alla guerra, siamo tutti chiamati a divulgare bellezza e a lottare contro ogni forma di violenza e prevaricazione. E’ un lavoro che richiede un pensiero, attenzione un’etica oggi fuori moda».

E Mercedes Sosa, con il suo forte amore per l’umanità, è un esempio anche per le donne di oggi. «Vedo oggi una nuova rappresentazione di donna di cui sono contenta – spiega -. Nella musica oggi sono tante le ragazze che suonano, che scrivono canzoni, che pensano la musica al pari di un uomo, che hanno lo stesso potere di influenzare le generazioni. Ho una bambina di 8 anni e vorrei darle l’immagine di una donna che può essere qualsiasi cosa e il cui pensiero è al pari di quello di un uomo. La rivoluzione ci sarà quando la donna potrà avere la parità pensando ed agendo da donna».

Per questo la rappresentazione sessista della donna nella trap la infastidisce enormemente. «Da madre è un argomento molto caldo per me – precisa -. L’arte non va censurata, ma la libertà richiede responsabilità. Un conto è avere un pubblico che ha un pensiero critico, ma con la tecnologia certe cose arrivano a bambini di 10 anni. Un ragazzino che sta formando il proprio pensiero critico, se vede immagini di violenza penserà che è normale e crescerà con un tipo di cultura diversa. Occorrono delle regole per proteggere le nuove generazioni, ma purtroppo il potere del denaro ha preso il sopravvento».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: