C’è anche un duetto in napoletano con Paolo Conte, nel nuovo album di inediti Mina, dal misterioso titolo Maeba, che esce domani prodotto dalla casa discografica della cantante Pdu e distribuito Sony. La voce della tigre di Cremona a 77 anni graffia ancora e si espande cristallina nel suo studio di registrazione in quel di Lugano. Ma lei non c’è, o meglio, c’è un ologramma che la raffigura come una pallida bambola aliena dagli occhi gialli, come sulla copertina del disco e negli spot di una nota marca di telefonia (non a caso la traccia segreta in coda all’album è Another day of sun, sigla dello spot dal musical La la land). Mina mantiene fede a una strategia che in questi anni ha alimentato l’alone di mistero. Ma ha eccezionalmente aperto le porte degli studi in cui regista e produce sa sé i suoi album attraverso la sua etichetta che ha compiuto 51 anni. A fare gli onori di casa, il figlio Massimiliano Pani, produttore e arrangiatore, che svela in anteprima i 12 brani. «Solo lei poteva essere così matta da fare certe scelte. È un album molto vario, scritto con stili diversi, dove lei ha fatto scelte, anche coraggiose, che non t’aspetti» spiega Pani commentando l’ascolto dei brani scritti da artisti della nuova generazione come da autori storici. «Lei è l’unica artista che ascolta tutto e sceglie quello che le piace, per questo le scrivono. Lei è il talent scout più forte che c’è in Italia» aggiunge.
E mentre nell’ultimo album con Celentano Le migliori Mina aveva virato sul pop, qui si sbizzarrisce divertendosi a giocare con la voce dalle ballate romantiche al rock, dal tango all’elettronica. Ne risulta un album piacevole e, coerente pur nella varietà, che si apre con l’emozione malinconica di Volevo scriverti da tanto scritta da Moreno Ferrara per passare al tango Il mio amore disperato, musica dello storico Alberto Anelli (L’importante è finire) con testo dello scomparso Paolo Limiti. Per poi puntare ancora sui giovani, come l’autore Federico Spagnoli e il jazzista Ugo Bongianni in Ti meriti l’inferno, fino a un brano definito da Pani «incantabile», Il tuo arredamento di Francesco Serafini con un arrangiamento rock secco alla Negramaro dove la voce sale su acuti davvero inimmaginabli.
C’è il tempo per due "divertissement" come Last Christmas di George Michael" e Heartbreak Hotel del suo idolo di gioventù Elvis Presley. Come il sapore del divertimento ha A minestrina di Paolo Conte, primo duetto insieme, storia d’amore quotidiano con i capelli bianchi, mentre nella ballata Al di là del fiume presenta un inedito del grande paroliere genovese Giorgi Calabrese (E se domani tanto per dirne una) scomparso nel 2016 , la voce ringiovanisce, sempre più cristallina. A chiudere il disco un esperimento davvero "alieno" con il brano elettro-onirico Un soffio di Davide Boosta de Leo dei Subsonica.
«Mia madre è l’artista più moderna che abbiamo» aggiunge con orgoglio Pani che non esclude una "riapparizione" di una donna di spettacolo completa che per scelta lasciò la tv negli anni ’70 «per una scelta di libertà, in quella Rai non si dialogava più con artisti ma con i politici» dice Pani. Tornare in concerto? «Ogni tanto se ne parla per con lei. Ma dovrebbe essere un progetto speciale legato alle nuovissime tecnologie. Per ora lei sta benone così».