sabato 11 agosto 2018
Sia Yohanes Chiappinelli che Yemaneberhan Crippa sono stati adottati in Etiopia da famiglie italiane: i loro due bronzi esaltano la nostra nazionale multietnica. Stasera la staffetta 4x400
Yemaneberhan Crippa festeggia il terzo posto nei 10.000 metri agli Europei di Berlino (Ansa)

Yemaneberhan Crippa festeggia il terzo posto nei 10.000 metri agli Europei di Berlino (Ansa)

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Giovedì notte, a programma ultimato, sulla zona occidentale di Berlino Giove Pluvio ha spruzzato le sue enormi lacrime. In quegli stessi istanti nella pancia dell’Olympiastadion Yohanes Chiappinelli era esterrefatto. Aveva appena conquistato la medaglia di bronzo nei 3.000 siepi, ma non riusciva a crederci: «Ci speravo ma non fino a questo punto, il mio obiettivo era entrare in finale. A quel punto non avevo niente da perdere e ci ho provato. È un’emozione indescrivibile davanti a questo pubblico. La dedico a me stesso, al mio allenatore Maurizio Cito che mi segue tutti i giorni da dieci anni e ai miei genitori che mi sostengono sempre».

Già, la famiglia. Chiappinelli è nato in un minuscolo villaggio a due passi da Addis Abeba, ma a sette anni è stato adottato da una coppia senese. Così Yoghi – come gli amici chiamano l’erede di Panetta e Lambruschini – ha una storia simile all’altro medagliato azzurro sotto il cielo di Berlino: Yemaneberhan (in aramico “il braccio destro di Dio”) Crippa. Il bronzo dei 10.000 ha vissuto l’infanzia in un orfanotrofio della capitale dell’Etiopia, dove è stato adottato insieme ai suoi fratelli da una coppia milanese che ha deciso poi di vivere in Trentino.

Yoghi ed Yeman quindi come gemelli diversi. Hanno infatti dieci mesi di differenza – Crippa è nato nell’ottobre 1996, Chiappineli nell’agosto 1997: compirà 21 anni tra una settimana – e gareggiano insieme sin dalla categoria Allievi. Due amici quindi cresciuti nelle nazionali giovanili e che al primo appuntamento tra i grandi non hanno fallito: «Questa è l’atletica vera, quella che sognavo da piccolo quando guardavo la tv, ora ci sono entrato bene», racconta Chiappinelli.

Talenti versatili, Yoghi e Yeman hanno vinto da piccoli sia in pista che nel cross. E l’Europeo non è la prima competizione in cui salgono sul podio all’unisono: già dodici mesi fa vinsero un oro ciascuno agli Europei Under 23 di Bydgoszcz: Chiappinelli negli amati 3.000 siepi (specialità in cui era stato anche campione continentale juniores a Eskilstuna nel 2015) e Crippa nei 5.000 metri, distanza che il trentino affronterà stasera alla caccia di un’altra soddisfazione.

Abbiamo tante cose in comune con Yeman, tante medaglie giovanili e anche il terzo posto dei Giochi del Mediterraneo – continua il mezzofondista senese – quindi a Berlino non volevo essere da meno rispetto a lui». I due azzurri si stimano e si tifano a vicenda. Così ieri pomeriggio Yeman ha applaudito il collega durante la cerimonia di premiazione in centro città, mentre stasera (il via alle 21) Yoghi inciterà l’amico durante i dodici giri e mezzo di pista.

Crippa non sarà l’unico dardo nella faretra azzurra durante la penultima giornata degli Europei. Già da stamattina prima le marciatrici Giorgi e Palmisano, poi i marciatori Stano e Rubino andranno alla caccia del podio. Quindi in serata tenteranno l’assalto alla medaglia Gianmarco Tamberi nel salto in alto e le due staffette del miglio. Quella femminile in batteria si è presentata nella medesima composizione all-black dei Giochi del Mediterraneo di Tarragona: Maria Benedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso, Raphaela Lukudo e Libania Grenot.

E stasera torna in pedana per la finale del disco anche Daisy Osakue. Ieri intanto nulla da fare per Alessia Trost. La saltatrice in alto friulana si è arenata in finale a quota 1,94, chiudendo ottava con 1,91 saltati. Quinta posizione invece nell’atto conclusivo dei 400 ostacoli per Yadisleidy Pedroso.

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