sabato 15 novembre 2014
​"Non avremi mai pensato di tornare all'Inter dopo 10 anni. E successo tutto così in fretta. Penso si possa lavorare bene, l'obiettivo è tornare a vincere con il lavoro".  
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"Non avrei mai pensato di tornare all'Inter. Sono molto felice, spero di dare una mano per tornare a vincere. Ma non ho la bacchetta magica". Roberto Mancini comincia la seconda avventura sulla panchina nerazzurra. Il tecnico, che ha guidato la formazione milanese dal 2004 al 2008, prende il posto dell'esonerato Walter Mazzarri. "Mi hanno chiamato giovedì sera, ci siamo visti e mi hanno spiegato il progetto nel quale credo, altrimenti non avrei accettato. Credo che questa possa essere un'altra bella storia: io non ho la bacchetta magica, l'obiettivo è tornare a vincere con il lavoro", dice Mancini nella conferenza di presentazione ad Appiano Gentile. "Il mio programma per i primi 100 giorni? Facciamo 1000... -sorride-. In realtà, bisogna marciare spediti. Dobbiamo cominciare subito a lavorare bene per ottenere risultati". L'intesa con il presidente Erick Thohir è maturata in tempi brevissimi. "Bisogna chiedere a lui per quale motivo mi abbia contattati... È successo tutto molto in fretta, mi fa piacere che i tifosi siano contenti perché vuol dire che è stato fatto qualcosa di importante. L'entusiasmo è alla base del lavoro e di ogni vittoria. Ora sta a noi riportare i tifosi allo stadio e ricominciare a vincere", dice rispondendo alle domande sulla caldissima accoglienza che gli hanno riservato i tifosi. Rispetto all'Inter di 10 anni fa, la squadra attuale appare di livello inferiore. "Non conosco benissimo tutti i giocatori, se non per averli visti qualche volta. È difficile fare paragoni tra quest'Inter e quella che ho lasciato anni fa", dice Mancini. "Considero Mazzarri un allenatore bravo. Mi sembra che questa squadra abbia qualità, come l'aveva l'Inter di 10 anni fa. Penso si possa lavorare bene", aggiunge senza sbilanciarsi sulle eventuali operazioni di mercato per gennaio: "Prima devo conoscere bene la squadra". Parole speciali per l'ex presidente Massimo Moratti, con cui Mancini ha avuto contatti nei giorni scorsi. "Moratti è felice, me lo ha detto e questo mi fa molto piacere. Abbiamo cominciato a vincere insieme 10 anni fa, ora la società ha un assetto diverso ma Moratti è sempre una figura importante", afferma. "Con Thohir ho parlato solo al telefono, ha entusiasmo e vuole portare l'Inter al successo. Era dispiaciuto per Mazzarri: in Italia, gli allenatori vengono licenziati di più rispetto a quanto accade all'estero. Quando si cambia, la responsabilità non è solo del tecnico. Qui c'è da fare qualcosa e spero venga fatto ciò che è stato fatto 10 anni fa. Ognuno, quando comincia a giocare a calcio da bambino, lo fa per vincere", prosegue. "Questa è una squadra giovane, si può crescere se si lavora con entusiasmo. Si può arrivare a costruire un'Inter forte nel tempo", dice, sorridendo a chi pronostica una sua permanenza 'eternà sulla panchina nerazzurra: "Non credo di rimanere all'Inter quanto Alex Ferguson è rimasto allo United". Nella Serie A 2014-2015, l'Inter può al massimo puntare al terzo posto. "Ho sempre pensato che Inter, Milan e Juventus sono i tre club più importanti al mondo, penso che ci sarà da combattere contro di loro. La Juventus sta facendo benissimo, il Milan tornerà grande e noi dovremo lottare con loro. Oltre che con Roma e Napoli". La seconda avventura nerazzurra partirà con il derby e poi con la sfida con la Roma: "Non ho pensato al calendario che ci attende, quando ho accettato sapevo solo che c'era il derby".
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