giovedì 23 agosto 2012
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L’anziano avvocato si aggira, sconsolato, tra gli scatoloni dove è racchiuso l’impegno culturale di tutta la sua vita. Ogni tanto si ferma e indica col dito: «Vedi? Qui c’è Einaudi. Qui Benedetto Croce, tutte le opere dal 1895. Ecco Giordano Bruno e l’“Appello per l’Europa” di Gadamer». Tutto destinato a finire in un magazzino per mancanza di fondi. È davvero triste l’epilogo della biblioteca dell’Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli, sfrattata perché il suo (unico) sostenitore, l’avvocato Gerardo Marotta, non è più in grado di pagare l’affitto. Dopo aver impegnato tutti i beni di famiglia e contratto anche numerosi debiti, il battagliero 85enne si è dovuto arrendere e ha provveduto al trasloco dei 300mila volumi, tutti pezzi originali e unici, in un magazzino di Casoria, nella provincia partenopea. «Il governo ci ha tagliato tutti i fondi», accusa Marotta.Durante le operazioni di trasferimento dei preziosi documenti, è stato intervistato dal sito fanpage.it il video mostra pile e pile di scatoloni, pieni di libri, in attesa di essere caricati sui furgoni. «Qui dentro – si sfoga Marotta – c’è gran parte della cultura napoletana e di tutto il Mezzogiorno, che adesso non sarà più a disposizione dei ricercatori. L’Istituto ha tutto ciò che serve ai giovani per recuperare la memoria storica del Sud. Ma come si fa, adesso, se tutto finisce in un magazzino?».Già, come si fa a tenere alta l’attenzione sulla cultura se poi non si trovano i soldi per mettere a disposizione della ricerca un patrimonio di queste proporzioni? «Nel 1993 – ricorda Marotta – l’Unesco, nel suo rapporto sulla filosofia, scrisse che l’Istituto italiano di studi filosofici non aveva pari al mondo. In questi anni abbiamo assegnato 2.700 borse di studio a giovani ricercatori, abbiamo aperto più di duecento scuole in tutto il Mezzogiorno per la riscoperta del pensiero filosofico di questi illustri maestri. Ovunque, ai nostri incontri e seminari, sono accorse centinaia e centinaia di persone. Eppure lo Stato ci ha tolto tutti i finanziamenti – torna ad attaccare Marotta –. Ad altre realtà è stato praticato un taglio dei finanziamento del 10-15%. Con noi, invece, hanno usato la mano pesante, praticamente azzerandoci il contributo».A fianco dell’avvocato Marotta, si è schierata la Camera di Commercio di Napoli, che, con il presidente Maurizio Maddaloni, si è detta disponibile «a sostenere l’Istituto nel concreto con l’erogazione di risorse economiche». Il sindaco del capoluogo campano, Luigi De Magistris, si augura, invece, che «il Ministero dei beni culturali si faccia carico delle necessità dell’Istituto», mentre il primo cittadino di Acerra ha offerto la disponibilità ad ospitare la biblioteca nel Castello Baronale. Infine, la Regione Campania, con una nota degli assessori al Demanio e Patrimonio, al Governo del territorio e alla Ricerca, ricorda di aver «fatto completamente la sua parte, destinando risorse economiche ed attivando le necessarie azioni di sostegno», augurandosi che «anche il governo attivi iniziative concrete».
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