venerdì 18 marzo 2011
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La partecipazione di grandi nomi del teatro italiano come Gabriele Lavia, Pamela Villoresi, Lucilla Morlacchi. La centralità riconosciuta all’universo femminile sia nella scelta delle storie e delle figure portate in scena – Maria di Nazareth in primis – sia nella selezione degli autori a cui attingere, delle voci poetiche a cui restituire voce e carne – Alda Merini su tutte. L’attenzione a luoghi diversi dell’esperienza teatrale, come il carcere. E una dedica: a Sisto Dalla Palma, maestro e animatore del nuovo teatro italiano, docente dell’Università Cattolica, fondatore del Crt (Centro di ricerca per il teatro) di Milano, morto il 2 gennaio scorso, «che ci ha fatto scoprire gli orizzonti infuocati del sacro, del teatro, della comunità».Queste le coordinate fondamentali di Crucifixus 2011, il principale festival italiano di teatro sacro, che quest’anno raggiunge i 14 anni di vita e che fra il 3 e il 30 aprile offre 18 spettacoli e 49 repliche, mobilitando sessanta artisti e 23 Comuni fra le province di Brescia e Bergamo. Due le sezioni della rassegna promossa (fra gli altri) da diocesi, Comune e Provincia di Brescia, col patrocinio di Progetto culturale Cei e Università Cattolica e la direzione artistica di Claudio Bernardi e Carla Bino: Scene del Sacro in città, che si terrà a Brescia dal 3 al 10 aprile; Terra di Passione, che dal 9 al 30 aprile coinvolgerà invece Valle Camonica e lago d’Iseo, dove Crucifixus ha mosso i primi passi nel 1998. Così Crucifixus rinnova quell’opera di «re-invenzione» della tradizione, riscoprendo luoghi dell’arte cristiana – come le chiese camune e sebine affrescate dal Romanino in cui il festival vide la luce –, recuperando antiche pratiche devozionali depositate nella memoria delle comunità, aprendo il patrimonio teatrale medievale e rinascimentale all’incontro con i linguaggi della contemporaneità.Sarà Gabriele Lavia ad aprire il festival domenica 3 aprile nella chiesa di San Giovanni Evangelista, a Brescia, con la Passione dal Vangelo secondo Giovanni. Lunedì 4 aprile Scene del Sacro in città proseguirà in Santa Maria in Calchera con Madre, la Passione «secondo» Maria (e Bernardo di Chiaravalle), con Enrica Chiurazzi e la regia di Maria Rita Simone. In Sant’Alessandro martedì 5 aprile Luciano Bertoli porterà in scena Un tesoro comune, dai sermoni sulla fondazione dei Monti di Pietà di Bernardino da Feltre e Bernardino da Siena. Giovedì 7 per la prima volta il teatro approda nel carcere di Canton Mombello con Davide Pini Carenzi che interpreta la tragedia dei gulag sovietici attingendo a Un mondo a parte, le memorie dello scrittore e saggista polacco Gustav Herling. Venerdì 8 Crucifixus torna nel carcere di Verziano con una sessione aperta del laboratorio di teatro sociale tenuto dall’Università Cattolica. Sabato 9 in San Giuseppe è la volta di Lucilla Morlacchi con Mistica d’amore, viaggio nel cuore e nella vita di Maria di Nazareth con i versi di Alda Merini; domenica 10 infine Lacrime di Sangue, con Pamela Villoresi e le Voci della Rocca di Breno a raccontare le visioni mistiche di Anna Katharina Emmerick.Questo stesso spettacolo aprirà il 9 aprile a Breno la sezione Terra di Passione, che proseguirà con Planzete Zieli, ispirato a un antico testo della devozione veneta medievale; i due Premi Ubu Saverio La Ruina con La borto e Maria Paiato con Magnificat di Alda Merini; Patrizia Punzo con In nome della madre di Erri De Luca; Pregare non è solo muovere le labbra, che porta in scena «Il ’900 di Paolo VI»; lo spettacolo Spine che «dialogherà» con la Via Crucis di Beniamino Simoni a Cerveno. Da giovedì 7 a domenica 10, inoltre, Crucifixus ospiterà (nel teatro di Santa Giulia a Brescia) la seconda fase di selezione de «I Teatri del Sacro», progetto nazionale promosso da Federgat e Fondazione Comunicazione e cultura. Info: www.crucifixus.com 030.3758038; 0364.538995.
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