venerdì 31 dicembre 2010
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In origine venne distribuito in 2 mila copie (omaggio). Oggi raggiunge la tiratura - record! - di 6 milioni di copie. Indovinello: di cosa stiam parlando? Dell’ultima rivista patinata di fashion? Del più recente mensile di salute e benessere per "lui"? Acqua, acqua: nell’era dell’iPad e dei social network, il chiodo per Frate Indovino resiste in tantissime case, d’Italia e dell’estero. E con lui, anche la diffusione degli almanacchi che nulla hanno da invidiare, in esemplari, ai segna-giorni con donnine discinte o bolidi da ammirare.«La nostra gioia più grande è saper appeso il nostro calendario nelle cucine di amici che ci scrivono da ogni parte del mondo!» affermano i successori del religioso metereologo dal quartier generale di Perugia dell’almanacco più celebre d’Italia. Ideazione, quest’ultima, di quel fra Mariangelo da Cerqueto, al secolo Mario Budelli, classe 1915, che a 15 anni vestì il saio francescano, a 24 primavere divenne prete, a 30 decise di regalare agli agricoltori del circondario di Assisi, dove operava come direttore di una rivista religiosa, un calendario con le previsioni del tempo. Il successo gli arrise subito. Dal 1957 un tema specifico contraddistingue Frate Indovino: i primi due, guarda caso, furono dei classici popolari, "Marcellino pane e vino" e "Don Camillo in penitenza". Quest’anno invece il fil rouge sono i santuari mariani venuti dal mare, ovvero che hanno ispirazione dalle acque che toccano la Penisola. E il titolo, "Nostra Signora della Fortuna", fa riferimento ad un luogo santo di Genova: leggerne là per saperne di più.Finisce l’anno, si cambia calendario. Ma definirlo tale, per Frate Indovino, parrebbe una riduzione: varie ricette casalinghe, le immancabili note di spirito, dal gusto un po’ "retrò"; spigolature di storia (quest’anno dedicate alle "navi nella storia": vichinghi, fenici, Medioevo, …); soprattutto "i consigli di frate Indovino" per i "miei amici agricoltori". Suggerimenti per le semine, il giardino, la vigna e la cantina, indicazioni sui "fenomeni celesti" che tanto influiscono sulle coltivazioni. Consigli pratici che possono far sorridere e invece… utili possono risultare: «Se coltiverete dei pomodori in un vaso da collocare sul davanzale della finestra – si legge ad agosto – le mosche non entreranno in casa perché allontanate dal forte odore delle foglie fresche». Il Frate metereologo deve guardarsi poi dal suo concorrente "laico" più attempato, sorto nel 1762 che si definisce «il Calendario più celebre d’Italia» (sicuri?). E’ Barbanera, che Gabriele D’Annunzio definì «il fiore dei Tempi e la saggezza delle Nazioni»; se lo teneva attaccato al capezzale e al Vittoriale di Gardone si possono ammirare nelle collezioni del Vate. Si meritò pure l’ammirazione dello scrittore Riccardo Bacchelli. Ebbene, chi era Barbanera? La tradizione lo tramanda come un personaggio vissuto a Foligno (guarda caso frate Indovino era nato nei pressi di Perugia). Cresciuto in una numerosa famiglia, da giovane entrò in convento; ma per rispondere ad una chiamata di eremita, si dedicò, solitario, a contemplare il cielo. Lasciando aperta la porta di casa ad amici e vicini per consigli e previsioni su tempo e stagioni. Variegate le rubriche di questo almanacco dell’Editoriale Campi di Spello (Pg): l’immancabile oroscopo, l’interessante rubrica «risparmiare tempo e denaro»; «coltivare con la Luna» e i gustosi «piatti della cucina popolare». Barbanera ha fatto anche il salto sul web: barbanera.it è il portale con «informazioni e consigli messi a disposizioni ogni giorno» dal Filosofo di Foligno. Molto "agreste" la fattura del Lunario di casa e di campagna dell’Arsenale Editore di San Giovanni Lupatoto (Vr), di recente abbinato ad alcuni quotidiani del Nordest. Il quale, accanto ai consigli culinari, propone il "cosa fare" secondo la posizione della luna in diversi ambiti: orto, frutteto, giardino, o in cantina. Non mancano le avvertenze "omeopatiche", secondo le tradizioni dei nostri nonni, su come trattare la cellulite («hanno effetto benefico le piante dotate di proprietà diuretiche, toniche, sedative»), la testa pesante («due pizzichi di rosmarino, di menta piperita e di finocchio: lascia in infusione in acqua bollente. Tutte le sere, dopo cena»), o il maledetto torcicollo: «25 grammi di menta peperita in immersione per 10 minuti in 1 litro d’acqua bollente: berne due tazzine al dì». Similare il prodotto di Giunti Editore di Firenze, con buone idee sulle raccolte del mese nell’orto, le potature e gli innesti nei campi, la semina che il giardino aspetta, … Il Calendario lunare delle semine e dei lavori 2011 può insegnare a grandi o piccini come si fa la spumantizzazione, il modo per fare conserve di frutta e verdura, quali erbe e fiori usare per decorare. Insomma, un anno da sfogliare, mese per mese, e rinsaldare le radici di quella tradizione agricola che ha fatto l’Italia.
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