martedì 29 agosto 2023
Il maestro Nicola Piovani in concerto sotto al santuario di Greccio
La musica di Piovani si intreccia con l'atmosfera di Greccio
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Grande musica all’ombra dei santuari francescani, in occasione degli ottocentenari che segnano la memoria degli importanti eventi legati alla fase ultima della vita di san Francesco, a partire dai due di cui è custode la Valle Santa reatina che cadono quest’anno: la serie di ottavi centenari, che culmineranno nel 2026 con la celebrazione degli otto secoli dalla morte del Poverello d’Assisi, si inaugurano infatti ricordando la Regola Bollata dei Minori, che il santo scrisse a Fonte Colombo, e il presepe di Greccio.
E proprio il prato sottostante l’eremo medievale tra Lazio e Umbria nel quale Francesco, nel Natale 1223, volle rivivere “con gli occhi del corpo” la Natività di Betlemme ha ospitato il primo dei tre appuntamenti musicali di rilievo promossi dal Comitato Nazionale Greccio 2023: quello col premio Oscar Nicola Piovani. Applauditissima, dal pubblico convenuto nello spazio all’aperto, l’esibizione del maestro che ha presentato il suo spettacolo La musica è pericolosa, viaggio nella sua produzione che comprende il lavoro con grandi artisti e registi, da De Andrè a Fellini, a Monicelli, a Moretti.

Uno spettacolo apprezzato in varie parti d’Italia, ma prima occasione per il tour di esibirsi presso un santuario francescano e di legare un’esibizione artistica di livello al clima che si respira nella valle reatina, che custodisce quello che è un po’ lo spirito “primigenio” del francescanesimo. Un legame che Piovani non ha mancato di sottolineare nel colloquio con il quale, prima dello spettacolo, si è benevolmente concesso ai rappresentanti della stampa locale. Felicissimo, il maestro, di legare la sua arte alla figura di un santo così universale e il cui messaggio va oltre i confini del sacro e caro anche al mondo laico: «Sacralità e laicità non sono categorie da separare, si devono coniugare insieme: la sacralità del rispetto della vita, del rispetto dell’altro, al di là della confessionalità», ha detto Piovani. E grato che la possibilità di girare la penisola con il tour del suo spettacolo permettendogli di godere dei luoghi più disparati, lo abbia condotto a Greccio, dandogli modo di apprezzarne bellezza e atmosfera. Una grande emozione, ha affermato il maestro, potersi esibire in uno spazio del genere, «che simbolicamente si porta dietro valori che mettono anche un po’ di soggezione… La musica è uno dei modi per esprimere la passione verso uno sguardo importante sull’Oltre, sulla sacralità del vivere».

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Importante, per un musicista, ricordare la figura di Francesco “giullare di Dio”, cantore del creato, che a detta degli studiosi sembrerebbe aver anche musicato il suo Cantico delle creature (tra parentesi, la genesi di esso, nella tradizione locale, sarebbe legata proprio alla valle reatina). «Non abbiamo la musica scritta da Francesco, ma è bello pensare a lui anche come musicista», ha chiosato Piovani.

Si è posto così sotto lo sguardo del Poverello l’esibizione che costituisce il primo appuntamento di una trilogia di eventi musicali presso i santuari francescani che il Comitato Greccio 2023 ha inserito nella rassegna di iniziative legate all’ottocentenario: a seguire, domenica 3 settembre un evento rivolto ai più giovani, con il concerto di LDA (il cantante ventenne, figlio di Gigi D’Alessio, si esibirà nel piazzale antistante il santuario di Poggio Bustone) e l’indomani, ancora a Greccio, l’attesissimo spettacolo di Angelo Branduardi, artista che con le Fonti Francescane si è confrontato in modo diretto, che porterà sul palco il suo Confessioni di un malandrino.

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