giovedì 5 marzo 2009
La classe del fantasista e una doppietta di Pazzini: festa doriana nell’andata delle semifinali. Paura per Balotelli che sbatte sul palo.
  • IL CASO: La Figc deferisce De Rossi, Mourinho e Balotelli
  • COMMENTA E CONDIVIDI
    Minuto 17 della ripresa. Mario Balotel­li, nel tentativo di colpire di testa sot­to misura, va a sbattere violente­mente contro il palo. Si gira, si allontana ri­dendo come se niente fosse. Poco dopo si ac­cascia sulla linea di centrocampo e deve u­scire in barella. È un’immagine brutta, di quel­le che sui campi di calcio spaventano. Ed è un’immagine che in qualche maniera rap- presenta la serata e tutto il momento molto particolare dell’Inter. Sulla testa dei neraz­zurri, tanta pioggia: quella autentica di Ge­nova, quella dei tre gol subìti in mezz’ora e stavolta non rimontati. E, non ultima, quelle delle polemiche che, a giudicare dal climax a­gonistico e nervoso (persino il gentiluomo Za­netti si lascia andare al fallaccio) un filo sopra le righe per una gara di questo tipo, stanno condizionando e condizioneranno le esibi­zioni dei nerazzurri. Verissimo che la coppa Italia è l’ultima di una fila che ad Appiano Gentile è guidata da cam­pionato e Champions. Altrettanto vero che se l’Inter non corre certo il rischio di vincere “ze­ro titoli”, per dirla alla Mourinho, perdere in simile maniera la partite piccole non aiuta a preparare gambe e testa per quelle grandi. Il tecnico portoghese ci ha messo abbondante­mente del suo scegliendo Marassi per con­durre una serie di esperimenti inediti e ap­parsi pericolosi fin dalla lettura del foglio del­le formazioni. Difesa a tre costruita intorno all’arrugginito Materazzi, centrocampo mu­scolare con Zanetti, Vieira e Muntari, attacco tornato all’amato schema della punta cen­trale (Adriano) coadiuvato da due esterni, Mancini e Balotelli. Il tempo delle verifiche è scaduto molto alla svelta: Rivas ha consegna­to palla a Cassano come nemmeno al torneo aziendale e l’Inter si è trovata a rincorrere (9’) con esiti poco meno che nulli. Assolutamen­te incapace di produrre gioco per Adriano e Balotelli, il centrocampo nerazzurro si è fatto schiaffeggiare da quello doriano. Ma i danni letali sono venuti dal trio Cordoba-Materaz­zi- Rivas, che ha consegnato chiavi in mano la doppietta all’implacabile Pazzini (30’ e 42’). Come con il Manchester e in altre occasioni, Mourinho ha cercato di correggere i suoi er­rori nell’intervallo (dentro Maicon). Gastal­dello, che cede alle sottili provocazioni di Ba­lotelli, dà una mano all’Inter facendosi espel­lere: le mani, invece, le usa benissimo il por­tiere doriano Castellazzi che, con i suoi in 10, sfodera una prestazione mai vista a Marassi e dintorni parando di tutto e di più. Suo princi­pale rivale è Crespo, ancora una volta ripe­scato dalla panca nel momento del bisogno da Mourinho, l’uomo che lo lascerà giù dal­l’aereo per Manchester. Viaggio che, in attesa di Marassi parte seconda, sabato col Genoa, si annuncia per l’Inter disturbato da gol e cat­tivi pensieri.
    © Riproduzione riservata
    COMMENTA E CONDIVIDI

    ARGOMENTI: