lunedì 29 aprile 2013
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Neppure il cuore Toro frena la corsa al tricolore bis della Juventus. A dire il vero, ad essere frenato, a 5 minuti dalla fine del derby della Mole (sullo 0-0) è stato il granata Jonathas, tirato giù per la maglia dall’astuto Bonucci. Rigore? Netto, ma forse il brasiliano del Toro era in fuorigioco e quindi il signor Bergonzi ha preferito sorvolare? Con i se e con i ma, non si fa la storia, e quella è materia prediletta della Vecchia Signora del calcio italiano che sul rovesciamento di fronte, cinica e spietata per antonomasia, prende il Toro per le corna e lo infilza. Missile di Vidal che dopo la doppietta alla Lazio fa l’ennesimo shampoo al campionato (seguito dal raddoppio dell’immancabile “uomo-derby” Marchisio) e domenica con il Palermo i bianconeri sono pronti a cucirsi sulla maglia lo scudetto n. 29. Per Andrea Agnelli e tutto il popolo juventino sarebbero «31 sul campo» e ce lo ricorderanno ancora, in eterno, così come i tifosi del Toro non cancelleranno in fretta quel rigore negato che poteva già regalare la salvezza agli uomini di Ventura. Transit. Il Napoli anche senza Cavani - in attesa di capire il futuro dell’uruguayano re dei bomber e del suo allenatore Mazzarri - cammina sulle acque all’Adriatico di Pescara e ipoteca un secondo posto che vuol dire accesso diretto alla Champions.E per quest’anno può anche bastare al cinepresidente De Laurentiis. Standing ovation di Marassi all’indimenticato ex doriano Vincenzo Montella e applausi sentiti da parte nostra alla tifoseria della Samp che incassa il 3-0 con la Fiorentina - guidata dall’Aeroplanino - con l’ennesima prova di fairplay (ricordate due anni fa il saluto in lacrime della Curva Sud alla squadra appena retrocessa in B?) che dovrebbe fare scuola in tutti gli stadi. La formazione viola è il gioiello inatteso e più splendente di questa stagione: il “tiqui-taca” alla fiorentina sta dando ragione a Montella e anche ai fratelli Della Valle convinti sostenitori del «si può dare di più anche spendendo di meno». Filosofia che da anni teorizza e pratica, tutto sommato con successo, anche il patron della Lazio Lotito che però negli ultimi tempi non vede più vincere la sua squadra. Contro il Parma al Tardini è stato il festival degli spuntati: la bella Lazio organizzata e spettacolare di Petkovic sembra un lontano ricordo e ora è scivolata all’ottavo posto. Laziali superati dall’arrembante Udinese di Guidolin (ancora vittoriosa anche con il Cagliari) e soprattutto dalla Roma del supplente Andreazzoli. In attesa di conoscere data e orario della finale di Coppa Italia con la Lazio (era fissata per il 26 maggio), la Roma che ha l’attacco più prolifico del torneo (68 gol) rifila un poker d’autore al Siena alla ricerca disperata dei punti salvezza. Giallorossi ispirati all’Olimpico quanto il loro eterno capitan Totti che manda in rete Osvaldo: fischiato dalla Sud nonostante la tripletta che lo fa salire a quota 15 gol assieme al golden-boy Lamela. Nella corsa verso l’Europa League, ultimo traguardo possibile per l’Inter, la banda nerazzurra inciampa ancora a Palermo. Solito svarione di Silvestre (il ragazzo conferma di non essere difensore da grande squadra) e il fantasioso Ilicic ringrazia. Disfatta totale per la sgangherata formazione di Stramaccioni che non sa più a chi santo votarsi e intanto perde anche l’anima, capitan Zanetti è ko. Campionato finito per l’inossidabile 40enne Javier, ma vogliamo rivederlo assolutamente in campo il prossimo campionato a trascinare, come sempre, un’Inter rinnovata e, si spera, migliore di questa. Anche patron Berlusconi vorrebbe rinnovare al Milan, cominciando dalla panchina. «Il Milan ai milanisti», è l’ultimo slogan e sua Emittenza che pensa a Seedorf come successore di Max Allegri, al quale Berlusconi come un Musil dà quasi dell’uomo senza qualità. Ma il tecnico rossonero è un livornese di quelli che fanno il loro e non vogliono noie: con il Milan sotto due volte con il Catania rischia la carta Pazzini che lo ripaga con una doppietta e la firma finale al pirotecnico 4-2 la mette Balotelli, di rigore. La corsa al terzo posto continua.
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