venerdì 22 ottobre 2021
Tra i dieci atleti che concorrono al premio della World Athletics non ci sono i nostri eroi di Tokyo. Malagò (Coni): "Una mancanza di rispetto". Tamberi: "Contano le medaglie"
Atleta dell'anno: Jacobs e Tamberi esclusi, schiaffo all'Italia?
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E meno male che sono esperti. O almeno così sono stati definiti i giurati della World Athletics (la federazione mondiale dell’atletica leggera) che hanno selezionato i dieci concorrenti al premio di “atleta dell’anno 2021”. Certo non devono aver gioito molto per la leggendaria stagione del movimento azzurro, visto che tra i dieci prescelti non c’è nemmeno un italiano. Fuori dunque tutti i nostri eroi di Tokyo: Gianmarco Tamberi, campione olimpico nel salto in alto e soprattutto Marcell Jacobs medaglia d’oro nella gara simbolo dei Giochi, i 100 metri, con tanto di primato europeo (9"80) ma anche oro nella staffetta 4x100 (insieme con Lorenzo Patta, Eseosa Desalu e Filippo Tortu). Bocciatura anche al femminile per la nostra Antonella Palmisano, campionessa olimpica della 20 chilometri di marcia (oro a Tokyo come nella gara maschile Massimo Stano).

Poco convincente la spiegazione del presidente dell’atletica mondiale Sebastian Coe: «Come sempre i World Athletics Awards premieranno gli atleti che hanno mantenuto un alto livello di prestazioni lungo tutto l’arco dell’anno, non solo durante i Giochi Olimpici». In realtà se è vero che Jacobs non ha più gareggiato dopo Tokyo, a marzo si è laureato campione europeo indoor dei 60 piani. Tamberi, risollevandosi dopo il brutto infortunio che l’aveva costretto a saltare Rio 2016 ha vinto il titolo olimpico in Giappone e a settembre ha trionfato alla Diamond League, primo italiano della storia. E se vogliamo, Palmisano, prima di Tokyo, a maggio aveva messo in bacheca la Coppa Europa per nazioni. Il presidente del Coni Giovanni Malagò non nasconde l’amarezza e va giù duro: «Lasciare fuori Jacobs e Tamberi dalla lista dei candidati al premio atleta dell’anno è una cosa profondamente sbagliata. Siamo molto molto dispiaciuti, è molto poco credibile che tra i dieci da segnalare non ci siano l’unico che ha vinto due medaglie d’oro nell’atletica con record europeo (Jacobs) e Gimbo Tamberi, che ha vinto la Diamond League. È una mancanza di rispetto verso loro e non posso che denunciare». Getta acqua sul fuoco il presidente della federazione italiana (Fidal) Stefano Mei: «Siamo sorpresi, ma non ne farei una tragedia»

La verità è che la clamorosa vittoria di Jacobs a Tokyo non è stata ancora del tutto digerita all'estero, basta vedere le velate (ma non troppo) accuse di doping piovute nelle settimane seguenti su molti media americani e inglesi. Quando poi sono stati proprio i britannici a dover fare i conti con alcune positività riscontrate in Giappone. E tuttavia in merito a Jacobs il presidente Coe era stato quasi costretto a intervenire in difesa dell'azzurro: «Sono solo speculazioni». Resta però il fatto che dopo la discutibile gestione del caso Alex Schwazer, la World Athletics si dimostra ancora una volta poco sensibile nei confronti dell’atletica leggera italiana. Senza nulla togliere ai dieci atleti scelti per il premio che verrà assegnato a dicembre. Tra questi ci sono sei europei: lo svedese Duplantis, oro olimpico ed europeo indoor di salto con l’asta, il norvegese, Jakob Ingebrigtsen, oro ai Giochi e campione europeo indoor dei 1500, il portoghese Pedro Pichardo, oro olimpico e campione europeo al coperto di salto triplo, lo svedese Daniel Stahl, oro olimpico nel lancio del disco, il greco Miltiadis Tentoglou, oro olimpico e campione europeo indoor di salto in lungo, e il norvegese Karsten Warholm, oro olimpico e primatistamondiale dei 400 ostacoli. Nomination anche per l’ugandese Joshua Cheptegei (campione olimpico nei 5mila metri ), l’americano Ryan Crouser (oro olimpico nel getto del peso), il keniano Eliud Kipchoge (oro olimpico di maratona) e il canadese Damian Warner (oro olimpico di decathlon).

Ma a ridimensionare le polemiche ci pensa per i diretti interessati Gianmarco Tamberi che al Corriere dice: «Mah, io dico che quello che conta sono i risultati, le misure e i tempi che io e Marcell abbiamo ottenuto a Tokyo. I premi vanno e vengono, le medaglie d’oro restano e sono a casa insieme a noi». E con un post su Instagram, ricordando quell’abbraccio che nessuna giuria potrà togliere, ribadisce: «A quanto pare non saremo noi a vincere il premio di “atleta dell’anno” (forse giustamente aggiungo io) ma quello che è certo è che nessun paese al mondo ha goduto come noi in quei 10 minuti! E allora ricordiamoglielo... facciamo rimbalzare di nuovo questo abbraccio nel telefono di tutti quanti! A noi “basta” la gioia e la consapevolezza di aver vinto le olimpiadi! Per il premio abbiamo ancora tanti anni davanti...».

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