martedì 20 aprile 2010
Il 25 giugno all’Olimpico un tributo ufficiale al re del pop. Ma tra gli ospiti l’unica vera stella è Dionne Warwick.
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Prima di tutto, le notizie. Le poche che la produzione ha voluto (o potuto) comunicare nonostante avesse convocato una conferenza stampa per l’occasione. La prima è che il prossimo 25 giugno, allo stadio Olimpico di Roma, si terrà il MJM Tribute - Michael Jackson’s Memorial Tribute, ideato per celebrare il re del pop ad un anno dalla sua scomparsa. Costo dei biglietti: da 70 a 90 euro (più i diritti di prevendita). La seconda è che, alla serata, sarà presente Marlon, uno dei fratelli Jackson, che ritirerà il premio Legend Music Awards 2010 destinato al più celebre fratello e che ha colto l’occasione dell’incontro (video) con i giornalisti per confermare le voci su un possibile ritorno sulla scena dei Jackson 5 (anche se orfani di Michael). La terza riguarda l’incasso della serata una parte del quale (la percentuale è ancora da definire, ma dovrebbe aggirarsi intorno al 10%, al netto delle spese) sarà devoluto alla Fondazione San Raffaele - Monte Tabor e all’Associazione Senegal Ambulatorio Thiemping. La quarta e ultima, ma non per questo meno interessante, riguarda il cast, al momento decisamente scarso e con poche possibilità di riempire uno spazio così grande come l’Olimpico al costo, per persona, di diverse decine di euro, seppure nel nome di Jacko.Secondo quanto riferiscono i produttori della Worldlive Entertainment, infatti, ad eseguire i successi (e le coreografie) di Jackson saranno: Dionne Warwick, Kim Carnes, Travis Payne (già coreografo del contestato This is it, altro tributo al cantante scomparso), Lee John (vocalist del gruppo anni ’80 Imagination), Alfred McCrary (vocalist dei Jackson 5 e del solo Michael), American Divas.«Il cast annunciato è solo quello contrattualizzato. Siamo in trattative con due grandissimi artisti internazionali che, sicuramente, riempiranno l’Olimpico» si giustificano i produttori senza, tuttavia, né i loro nomi né quello dell’unico artista (anche lui «grande») italiano che dovrebbe essere coinvolto nell’evento. Ancora: «Il nostro vuole essere un tributo che va al di là dell’artista, per farci emozionare di nuovo. Per questo, abbiamo scelto anche artisti che hanno fatto parte della prima parte della carriera di Michael, per ricostruire la sua vita sin dall’inizio».Sul fronte, diciamo così, un po’ più personale le cose non vanno meglio. A chi, approfittando della presenza di Marlon Jackson, prova a capirne qualcosa in più del mistero che, ancora, circonda la sua morte, risponde Samantha Zolla, presidente della Legend Music Awards: «Mi dispiace, ma queste cose non si possono chiedere. Sono autorizzata a bloccare le domande scomode da Marlon e dal suo staff». Che, dunque, non saprà mai che qualche giornalista italiano avrebbe voluto chiedergli come ha saputo che era morto suo fratello e cosa aveva provato in quell’occasione. L’unico che si lascia un po’ andare è l’avvocato di famiglia, Brian Oxman, per il quale «coinvolgere il medico di Michael nella sua morte è stata un’ingiustizia».
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