domenica 3 giugno 2012
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Sarà stata l’ombra nera della “spectra” di Scommessopoli, il nervosismo a fior di pelle di sospettati e sospettosi, l’urlo munchiano del pacifico Prandelli («Se serve, non andiamo agli Europei»), fatto sta, che la Nazionale vista con la Russia ricordava tanto la fantozziana <+corsivo>Corazzata Potemkin<+tondo>. Terzo schiaffo amichevole, gli altri due con Uruguay e Russia, incassando sempre gol, senza segnarne uno. «Tre partite in otto mesi», rimarca l’affranto, ma non troppo, ct di Orzinuovi che non fa drammi, ma non sdrammatizza neppure. In cuor suo, sa che la squadra in questo momento (a sette giorni esatti dal debutto con la Spagna, a Danzica il 10 giugno) è fragile, con poche idee e confuse.Serve un rapido colpo di spugna, cancellare umori, sensazioni e probabilmente cambiare anche modulo. Su quest’ultimo Prandelli è consapevole che deve intervenire immediatamente a cominciare dalla difesa. I maligni dicono che Bonucci era meglio se fosse tornato a casa, vista la “bambola” continua sofferta con i rapidi russi insieme al socio juventino (uno dei sette bianconeri di quest’Italia) Barzagli. Tre gol in una notte quando questa squadra nel girone di qualificazione di Polonia-Ucraina ne aveva subiti appena due. Tutte e tre le sberle della Russia le ha prese De Sanctis, subentrato all’altro osservato speciale della bufera azzurra, Gigi Buffon, uscito dopo 45 minuti per problemi alla spalla. «Niente di preoccupante», dice il dottor Castellacci. Buffon è stato l’unico a salvarsi delle retrovie azzurre. Male anche gli esterni. Maggio nel Napoli gioca più avanzato, e ha faticato a trovare la posizione e la marcatura, quando occorreva. Balzaretti una mano a spingere l’ha pure data, ma sul piano tattico è andato nel pallone pure lui. Urge tornare alla difesa a tre, ma questa è possibile farla solo con i tre juventini del modulo di Antonio Conte: Barzagli-Bonucci-Chiellini. Con il rientro di Chiellini, forse per la prima volta in due anni di gestione Prandelli si potrebbe tentare l’esperimento. Prove tecniche di trasmissione vanno fatte anche a centrocampo dove Pirlo sembrava quello poco ispirato degli ultimi tempi del Milan e non la mente della cavalcata tricolore alla Juventus.Certo De Rossi e Marchisio non hanno aiutato il regista azzurro. E una mano al reparto non l’ha offerta neppure Montolivo che sembrava quello spaesato del Mondiale del Sudafrica. Sarà colpa delle poche partite insieme, ma l’orchestra della mediana ha steccato ripetutamente, il ritmo è ancora basso e certo non c’è da aspettarsi un dinamismo migliore da sua “lentezza” Thiago Motta, unica alternativa a Marchisio e De Rossi.Meglio guardare avanti. E anche qui, in attacco, le speranze di esplosione del duo follia-fantasia Cassano-Balotelli, per il momento restano tali. Cassano in rifinitura è sempre un bel vedere, ma ha chiuso spompato, perché i mesi di assenza per il suo cuore matto si sentono eccome. L’unico in partita, almeno nei primi 45 minuti, è stato “cavallo pazzo” Balotelli che però ha sempre il limite di giocare più per se stesso che per la squadra. All’inizio della ripresa è stato suo l’assist più bello, per Cassano (al volo ha messo fuori dall’altezza del dischetto del rigore), ma in fase di realizzazione manca di concretezza. SuperMario ha promesso che farà il bravo a questi Europei e che sarà l’esempio, ma da questo momento in poi servirebbero anche i suoi gol. L’ipotesi del tridente - con l’ingresso di Giovinco e Di Natale è stato già testato senza nessun successo - e poi il ct azzurro nel merito è stato netto: «In questo momento la squadra il tridente non se le può permettere». Ecco, l’unica idea chiara, no al tridente. Ma per il resto la sensazione è bartaliana: tutto da rifare. Unico difensore della squadra di Prandelli è il suo maestro, Giovanni Trapattoni che ieri con l’Irlanda ha salutato il ritiro italiano di Montecatini. «Non sappiamo che tipo di preparazione hanno fatto gli azzurri. Ma state pur sicuri che quando la incontreremo sarà un’altra Nazionale». Italia-Irlanda è fissata per il 18 giugno, ma in mezzo ci sono le due sfide, per niente amichevoli, con Spagna (14 giugno) e Croazia (18 giugno). Che non sia già tardi per vedere all’opera un’altra Nazionale...
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