sabato 25 marzo 2017
Nei locali dei trovatelli rinascimentali la poetica mostra dell’illustratrice per l’infanzia Letizia Galli riscatta i bambini sfruttati di oggi del mondo, unitevi
Leonardo da Vinci in una illustrazione di Letizia Galli

Leonardo da Vinci in una illustrazione di Letizia Galli

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Agata Smeralda torna a casa e porta con sé il coraggio e la voglia di riscatto dell’infanzia di tutto il mondo. La prima bambina affidata alla 'finestra ferrata' e accolta nel 1445 allo Spedale degli Innocenti di Firenze rivive nello sguardo poetico e negli straordinari disegni della grande illustratrice fiorentina Letizia Galli, diventando un simbolo di tutti i piccoli sfruttati, che scappano dalle guerre, o che diventano protagonisti involontari delle odierne migrazioni dai paesi del sud del mondo. La sua mostra 'Storie di bambini', che viene inaugurata oggi a Firenze negli splendidi locali rinascimentali del nuovo Museo degli Innocenti, prende spunto dalla triste vicenda della piccola Agata, ormai da tempo divenuta un’icona rinascimentale, per allargare lo sguardo attraverso la forza dell’arte sull’infanzia emarginata al giorno d’oggi.

Per quello che si configura come un progetto itinerante destinato a toccare varie città italiane (prossime tappe Venezia, Milano e Roma) non poteva esserci un punto di partenza più appropriato dello storico ex brefotrofio ideato dal Brunelleschi, peraltro restaurato e ampliato appena un anno fa con spazi museali di grande respiro. Per l’autrice – che nella sua lunga carriera ha esposto al Centre Pompidou di Parigi, a Mosca, a Londra e a Napoli, e ha all’attivo un’ottantina di volumi pubblicati in 27 Paesi – si tratta di un vero ritorno a casa. Nel presentare la mostra, Letizia Galli ha raccontato ieri l’emozione del suo 'incontro' con Agata, avvenuto durante una visita all’Istituto degli Innocenti: «Un luogo carico di storia ed energia dal quale è stato possibile prendere ispirazione per legare il passato al presente».


Il percorso, allestito nella sala Borghini del museo fiorentino con la scenografia di Michele Jodice, vede esposte 210 illustrazioni originali che compongono dodici storie raffinate e suggestive, ispirate alla pop art e all’avanguardia russa, la cui bellezza al limite del lirismo riesce a raffigurare vicende tragiche con uno sguardo sincero ma mai cupo, al tempo stesso efficace e beneaugurante. La visita inizia proprio con Agata Smeralda, proponendo però una storia dal finale ben diverso da quanto accadde realmente, con la piccola che trova il coraggio per sfuggire al suo destino e perseguire un ideale di libertà e autoderminazione. Il percorso prosegue poi con altre altre 11 storie dal grande impatto emotivo che vedono protagonisti bambini e bambine africani, europei e dell’America del sud. Come quella di Abdou, ispirata alla vicenda realmente accaduta di un bambino del deserto africano che ascolta le voci di una misteriosa farfalla e riesce a fuggire aggrappato alla carlinga di un aereo. O la storia di Igor, un bimbo costretto a chiedere l’elemosina nei sotterranei della metropolitana di Mosca.

E ancora quella di Aïcha, Réhane e Salima, tre sorelle africane che fuggono dal loro Paese in guerra, il Senegal, e trovano infine rifugio in Mali. I testi, in quest’ultimo caso, sono stati realizzati dalla nota scrittrice francese originaria della Guadalupa Maryse Condé. Ma, oltre a vicende tragicamente attuali, le tavole della Galli ripercorrono l’infanzia e la giovinezza ribelle di bambini straordinari dal talento multiforme come Michelangelo, Leonardo da Vinci e persino Federico Fellini. La storia dell’infanzia del grande regista è narrata sulla base di una celebre bugia, che lui stesso si divertiva a raccontare: la sua fuga dietro i carrozzoni di un circo. «Fellini è diventato un grande proprio perché da bambino sognava», chiosa l’autrice, le cui storie si propongono di raccontare ai bambini che qualsiasi difficoltà può essere affrontata con coraggio e talvolta persino superata grazie al sogno e alla fantasia. Sul muro centrale della sala dov’è esposta la mostra, spicca in alto la scritta «I bambini sono persone», uno slogan caro all’illustratrice che suona quasi come un monito, nella sua tautologica semplicità, ma che proprio per questo rischiamo troppo spesso di dimenticare.

Letizia Galli spiega che disegnare per i bambini è stata una scelta esistenziale perseguita con caparbietà, che l’ha portata infine al successo. Vincitrice di numerosi premi letterari internazionali, tra i tanti libri che ha pubblicato in tutto il mondo spiccano quelli che l’hanno vista illustrare le storie della Bibbia, facendo conoscere l’Antico e il Nuovo Testamento in più volumi persino ai bambini cinesi e giapponesi. La mostra fiorentina resterà visitabile al Museo degli Innocenti fino al 28 maggio ed è accompagnata da numerose iniziative concomitanti, tra cui visite guidate, spettacoli, laboratori per i bambini diffusi in vari luoghi di Firenze e un convegno sul mondo dell’illustrazione che si svolgerà all’Istituto degli Innocenti il 7 aprile.


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