mercoledì 9 febbraio 2011
L'azzurro Christof Innerhofer, 26 anni, ha vinto la medaglia d'oro in supergigante ai campionati mondiali di sci alpino di Garmisch Partenkirchen. Una gara perfetta su un tracciato insidiosissimo, che riscatta una stagione opaca per i nostri colori, volata via senza ancora alcuna vittoria ma solo una sfilza di podi.
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È un marcantonio sempre sorridente di 1 metro ed 86 e quasi 100 chili il nuovo campione del mondo di supergigante, la più difficile e spericolata delle discipline alpine in cui si viaggia ad altissima velocità ma senza aver mai provato la pista. È Christof Innerhofer, sudtirolese doc di Gais in Val Pusteria, ma azzurro sino in fondo che corre per le Fiamme gialle. Ha portato in Italia l'oro zecchino del supergigante riscattando una stagione opaca di coppa del mondo, volata via senza ancora alcuna vittoria azzurra ma solo una sfilza di podi.Innerhofer si è ripreso lo stesso titolo che quattro anni fa, ai Mondiali svedesi di Aare 2007, aveva vinto il suo conterraneo Patrick Staudacher. L'Alto Adige-Suedtirol - 13 convocati azzurri su 24 a questi Mondiali - si conferma così ancora una volta fucina eccellente di grandi talenti sportivi, soprattutto nellediscipline invernali.I 2.300 metri della pista Kandahar 2 di Garmisch-Partenkirchen - in una giornata di splendido sole e temperature primaverili ma con pista quasi tutta in ombra e dal fondo durissimo quando non gelato - si sono rivelati più che mai una trappola per tantissimi atleti. Praticamente impossibile non sbagliare in passaggi micidiali come la "Parete di ghiaccio" e la "Caduta libera" e difficilissimo tenere la linea su curve centrifughe e ripetizione in cui mantenere il giusto equilibrio tra velocità e precisione. Praticamente tutti hanno sbagliato - esemplare in questo senso la gara del crazy boy americano Bode Miller che ha pure perso un bastone dopo errori a ripetizione e che alla fine si è praticamente arreso tagliando il traguardo nella posizione eretta di chi ormai ha gettato la spugna - e si è imposto chi ha sbagliato meno. Pettorale 15, la gara di Christoph Innerhofer è stata perfetta. L'azzurro - 26 anni compiuti il 17 dicembre scorso - si è portato al comando già al primo intermedio e ci è rimasto passaggio dopo passaggio.  -15, -45, -19 -37 : sono questi gli intermedi in centesimi di secondo che hanno dato Inner (così lo chiamano i compagni di squadra) sempre in testa sino ad arrivare a sonanti  60 centesimi di vantaggio su quell'Hannes Reichelt che sino ad allora era al comando e pareva ormai destinato alla vittoria. Ed invece: argento per l'austriaco Reichelt e bronzo per il croato Ivica Kostelic che completa così la sua marcia trionfale al comando di questa stagione di coppa del mondo.Per l'Italia - no, non siamo "una squadra di pirla" come aveva detto alla vigilia il ct Claudio Ravetto per incitare il quartetto azzurro, stufo di vedere piazzamenti subito fuori dal podio - ci sono poi l'8/o posto di Werner Heel, il 9/0 di Peter Fill ed addirittura il 15/o del giovane Matteo Marsaglia. Non sono risultati da poco su una pista come questa. Gli azzurri hanno fatto meglio o sono andati vicini ad ultracampioni. Oggi, insomma, l'Italia ha tirato fuori gli attributi. Lo ha fatto al momento giusto ed è arrivato l'oro.
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