venerdì 15 settembre 2023
La rassegna ideata da Livia Pomodoro in tre anni viaggerà attraverso l’Europa toccando le maggiori abbazie del nostro continente: dopo l'esordio a Canterbury oggi tocca a Milano
"In cammino" all'Abbazia di Chiaravalle

"In cammino" all'Abbazia di Chiaravalle - Giovanni Santillo

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Dopo il successo e l’interesse internazionale ottenuto dalla partenza avvenuta il 28 luglio scorso da Canterbury, Gran Bretagna, punto di nascita della Via Francigena, “In cammino” rientra in Italia dove oggi ha toccato la sua seconda tappa nello splendido scenario dell’Abbazia di Chiaravalle, alle porte di Milano.

“In cammino” è la speciale rassegna ideata e promossa da Livia Pomodoro che, in tre anni, dal 2023 al 2025, viaggerà attraverso l’Europa toccando 7 nazioni (Inghilterra, Francia, Germania, Olanda, Belgio, Svizzera, Italia) e 14 tra le maggiori e più prestigiose Abbazie del nostro continente, molte delle quali patrimonio Unesco. Al loro interno saranno organizzati spettacoli teatrali e musicali, recital e letture ispirate da parole e temi dedicati all’idea di viaggio e di pellegrinaggio, oltre a tavole rotonde e incontri con esperti e studiosi, protagonisti di buone pratiche del mondo bio. Non solo pellegrinaggio tradotto in chiave moderna, ma momento d’incontro e di conoscenza in questi luoghi senza tempo, simbolo della storia e della spiritualità europea, per giungere nel 2025 a Roma in occasione dell’Anno Santo. “In cammino” ripercorrerà in ognuno dei tre anni le tre principali esperienze del viaggio: partire (2023), transitare (2024), arrivare (2025). In ogni singola tappa verrà declinata, in collaborazione con l’Istituto Treccani, una parola che farà da filo conduttore attivo per spettacoli, concerti e incontri allestiti nelle Abbazie.

“E’ importante che la nostra seconda tappa sia qui, nell’Abbazia di Chiaravalle, – ha sottolineato Livia Pomodoro, Presidente dello Spazio Teatro No’hma di Milano e ideatrice della rassegna – non solo punto di propagazione dell’insegnamento spirituale di San Bernardo, ma anche centro di attività agricole innovative all’epoca e culla di nascita di eccellenze gastronomiche della tavola italiana e del mondo. Spiritualità e agricoltura bio-sostenibile sono anche il futuro di un’umanità che deve tornare a credere in se stessa e a ritrovare i valori fondamentali della convivenza civile. Le statistiche sono preoccupanti e la risposta dal punto di vista monastico è quella dell’ascolto dell’umanità”.

La parola prescelta per Chiaravalle Milanese è “Spiritualità”. La giornata si è aperta stamattina con la visita guidata del pubblico all’Abbazia seguita dal convegno su “Sostenibilità e cibo: Positive Food, una nuova proposta di etichettatura”, presieduto da Livia Pomodoro, titolare della Cattedra Unesco “Food Systems for Sustainable Development and Social Inclusion” presso l’Università Statale di Milano.

In serata si è svolto l’incontro su spiritualità oggi, con la partecipazione di padre Stefano Zanolini, Abate di Chiaravalle, e del sociologo Mario Abis; a seguire il critico Nicolas Ballario parla di spiritualità nell’arte contemporanea, accompagnato dalle musiche del Quartetto Archimia.

“Il tema della spiritualità è un tema che sollecita molti interrogativi – spiega il sociologo Abis –. La ricostruzione dei percorsi delle abbazie ci porta ad avere più strumenti per capire la complessità attuale. Il mondo della spiritualità sembra molto difficile oggi, in una società laicizzata e molto utilitarista, dove si intrecciano centralità del profitto economico ed utilitarismo personale, la spiritualità è difficile da rinvenire”. Negli anni ’70, aggiunge snocciolando numeri, l’85% erano i cattolici in Italia di cui il 46% andava a messa, oggi chi frequenta non è più del 20%. Insomma “i valori di riferimento sono in caduta libera, e a fonte di questo una forte rabbia sociale, il malessere di questa società. La Chiesa è anche un po’ sola nel tentativo di proporre questi valori. E’ importante scoprire dove si annidano i nuovi bisogni di spiritualità” aggiunge il sociologo parlando della solitudine degli anziani e del mondo giovanile in cui il Covid, guerra e insicurezza “hanno portato ad accellerare certi meccanismi: si sentono senza futuro, soli, il 35% dei giovanissimi si rivolge al mondo delle droghe leggere psicofarmaci. Quindi abbiamo una società sola, angosciata e senza un’idea di futuro”.

“Una cosa fondamentale a riguardo delle spiritualità è che san Benedetto impegna il monaco a cercare, non a trovare una soluzione – replica padre Zanolini -. La dimensione di spiritualità è insopprimibile nell’essere umano, qualcosa a cui volenti o nolenti bisogna guardare. Dall’altra parte penso all’esperienza monastica di tutti i secoli, un’esperienza di ricerca che deve essere fatta e che san Benedetto propone senza dimenticare che è una persona che fa questo, non è un angelo. Con i suoi bisogno molto concreti. La modalità attraverso cui avvia questa ricerca la dimensione relazionale della comunità. Una persone vive una sua dimensione spirituale in una comunità. Condividi con altri che hanno gli stessi tuoi bisogni. Un cammino vero di spiritualità deve innanzitutto rispondere a una umanità autentica, ad andare incontro ai problemi dell’uomo. La sfida dei nostri tempi è questa: l’ascolto e lasciarsi provocare da una umanità”.

“In cammino” è tra gli eventi selezionati da monsignor Rino Fisichella per il Giubileo 2025, il cui motto è Pellegrini di Speranza, ed è realizzato anche grazie al sostegno della Fondazione Grana Padano di recente costituzione da parte del Consorzio di Tutela del formaggio DOP, nonché Ente del Terzo Settore presieduto da Giuseppe Saetta e di cui Padre Stefano Zanolini, Abate di Chiaravalle, è il Vice Presidente. Ad accompagnare il percorso l’Associazione Europea Vie Francigene (AEVF), patrocinata dal Consiglio d'Europa, e la rete delle Organic Cities impegnate nella diffusione di buone pratiche bio amiche dell’economia circolare.

Nel triennio, tappa dopo tappa, si formerà un’orchestra coinvolgendo musicisti e studenti dei conservatori dei territori delle Abbazie. L’orchestra “In cammino” avrà come nucleo iniziale il quartetto d’archi Archimia, fino ad arrivare a Roma nel 2025 con un organico orchestrale che eseguirà una composizione originale scritta per l’occasione dal Maestro Fabio Vacchi, fra i compositori più apprezzati e premiati a livello internazionale.

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