sabato 4 marzo 2023
Un piccolo ma prezioso libro del gesuita spagnolo Javier Melloni, finalmente tradotto in italiano, si dipana come una sorta di scuola di vita spirituale
Il Cristo Pantocratore di Novgorod (XV-XVI secolo) conservato nella cattedrale di Trondheim

Il Cristo Pantocratore di Novgorod (XV-XVI secolo) conservato nella cattedrale di Trondheim - WikiCommons

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«Adamo dove sei?» (Gen 2,9). La prima domanda di Dio all’uomo. Una domanda profonda, esistenziale, che paradossalmente rimane senza risposta, al di là di un superficiale farfugliamento tentato da Adamo a propria discolpa. Eppure quella domanda resterà impressa nella coscienza di ogni essere umano a seguire, persino nelle farfuglianti tendenze allo scaricabarile e a dissimulare le proprie colpe. Ieri come oggi, però, per la maggior parte di noi sembra restare senza risposta: sappiamo davvero dove siamo? Qual è il nostro modo di stare nel mondo e quale il compito nel succedersi delle cose e degli eventi che sono nella nostra vita? Viviamo quasi come fossimo “vissuti” dalle cose che ci accadono e non come agenti consapevoli della nostra vita. Con Gesù, però, le cose cambiano. Lo si capisce fin dal primo capitolo del Vangelo di Giovanni, lì dove la domanda si ribalta: non più soltanto fatta da Dio all’uomo, ma rivolta a Gesù da due discepoli del Battista che ha appena indicato in Lui il Maestro da seguire. Loro lo seguono e quando arriva la sera (il momento dell’interiorità e delle domande cruciali) gli chiedono: « Maestro dove abiti?» (Gv 1,39), dove stai? Qual è la tua vita, la tua verità nel mondo? E se quella stessa richiesta di Dio all’uomo aveva trovato Adamo così profondamente nudo e incapace di coprirsi con una qualche verità, la domanda dei due discepoli di Battista al Dio fatto uomo riceve subito risposta concreta: «Venite e vedrete», venite con me, vi mostro la strada della vita vera, senza foglie di fico e infingimenti. Io stesso sono la strada, sono la verità che andate cercando, la vostra dimora, il vostro ritorno a casa, ieri, oggi e domani Comincia così questo piccolo libro del gesuita spagnolo Javier Melloni proposto per la prima volta in italiano dalle edizioni Appunti di viaggio. Si intitola Il Cristo interiore (pagine 170, euro 20,00) e alla sua pubblicazione in Spagna, ormai dieci anni fa, ha avuto un inatteso successo. Si dipana come una sorta di scuola di vita spirituale che trova il suo inizio proprio nel sottolineare l’urgenza, per ogni essere umano, di avere maestri credibili e autorevoli, come Giovanni Battista. Persone che sappiano valorizzare la necessità, nella vita di ognuno di dare un senso e una risposta all’iniziale domanda di Dio all’uomo: « Dove sei Adamo? Hai compreso la grandezza del tuo ruolo nel mondo? Hai preso coscienza delle infinite possibilità che ti sono state date?». Persone che insegnando la via dell’interiorità e il desiderio di collocarsi criticamente e liberamente nella vita suscitino il desiderio di interpellare Gesù per chiedere a lui: « Dove abiti, come vivi tu che sei il compimento dell’uomo, pienezza della vita vera?». Così Melloni, attraverso le azioni concrete del Cristo dei Vangeli, prende per mano il lettore e lo aiuta a immergersi nella propria interiorità attraverso quella di Gesù e quindi aprirsi all’azione dello Spirito che illumina. «“La vostra vita è nascosta con Cristo in Dio” – sottolinea citando Col 3,3 –. Lui è noi in pienezza e noi siamo Lui in gestazione fino a che non raggiungiamo l’Essere totale, quando “Dio sarà tutto in tutti” (1Cor 15,28)». Perché «il Cristo nascente dimora in ogni interiorità umana e ci sono semi di divinità ovunque. Gesù di Nazaret è venuto a svegliarci e da allora sta albeggiando, nonostante in nostro intorpidimento»

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