venerdì 1 aprile 2022
Chiamata Earendel ("luce nascente") si trova a 13 miliardi di anni luce e corrisponde all'età di 900 milioni di anni dopo il Big Bang
Il telescopio spaziale Hubble

Il telescopio spaziale Hubble - Reuters/Nasa

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Il telescopio spaziale Hubble ha rilevato la luce di una stella esistita 900 milioni di anni dopo la nascita dell'Universo, ossia dopo il Big Bang: si tratta della singola stella più distante mai osservata prima. A rivelarlo è stato uno studio condotto dalla Johns Hopkins University di Baltimora e pubblicato su Nature. La stella è stata chiamata Earendel, un termine dell'inglese antico che
significa "stella del mattino" o "luce nascente".

La scoperta è stata fatta attraverso i dati raccolti durante il programma RELICS (Reionization Lensing Cluster Survey) di Hubble. Si tratta di un enorme salto a ritroso nel tempo rispetto al precedente record, una scoperta sempre di Hubble nel 2018. Quella stella infatti esisteva quando l'Universo aveva circa 4 miliardi di anni. La stella appena rilevata è così lontana che la sua luce ha impiegato 12,9 miliardi di anni per raggiungere la Terra, apparendoci come quando l'Universo aveva solo il 7% della sua età attuale.

Di oggetti cosmici più lontani ce ne sono molti altri, come la galassia GN-Z11 a 13,4 anni luce di distanza, ma sono tutti "aggregati" formati da milioni di stelle così distanti non poter essere distinte tra loro.

Questa vista dettagliata evidenzia la posizione della stella Earendel lungo un'increspatura nello spazio-tempo (linea tratteggiata) che la ingrandisce e rende possibile il rilevamento della stella su una distanza così grande - quasi 13 miliardi di anni luce. È indicato anche un ammasso di stelle che si specchia su entrambi i lati della linea di ingrandimento. La distorsione e l'ingrandimento sono creati dalla massa di un enorme ammasso di galassie situato tra Hubble ed Earendel

Questa vista dettagliata evidenzia la posizione della stella Earendel lungo un'increspatura nello spazio-tempo (linea tratteggiata) che la ingrandisce e rende possibile il rilevamento della stella su una distanza così grande - quasi 13 miliardi di anni luce. È indicato anche un ammasso di stelle che si specchia su entrambi i lati della linea di ingrandimento. La distorsione e l'ingrandimento sono creati dalla massa di un enorme ammasso di galassie situato tra Hubble ed Earendel - Reuters/Nasa

A permettere l'osservazione di questa singola stella è stato il microlensing, ossia il fenomeno previsto dalla teoria della Relatività per il quale la luce proveniente da un oggetto molto lontano viene "ingrandita" da un terzo oggetto, situato tra la sorgente e l'osservatore, dotato di una massa tale da distorcere il passaggio della luce. Una tecnica che sfrutta una certa dose di fortuna ma che più di una volta in questi anni ha permesso di osservare oggetti lontanissimi impossibili da vedere in forma "tradizionale".

Secondo i ricercatori la stella avrebbe una massa di 50 volte quella del Sole e potrebbe essere un sistema binario, composto da due stelle. Altri dettagli sono stati impossibili da cogliere me con il nuovo telescopio spaziale James Webb si potranno avere maggiori informazioni su questa lontanissima stella che brilla dall'alba dell'universo.

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