mercoledì 20 giugno 2012
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Il ct Cesare Prandelli e il capo delegazione Demetrio Albertini avevano fatto una promessa ai frati camaldolesi di Cracovia: «Se passiamo il turno, veniamo a piedi a trovarvi». Glielo avevano detto il 5 giugno all’arrivo a Cracovia. I frati vivono a 21 chilometri da Wieliczka, dove c’è l’albergo della Nazionale. Così, appena tornati da Poznan, Prandelli, Albertini e tutto lo staff tecnico della Nazionale si sono messi in cammino verso il convento, partenza alle tre, ventuno chilometri in tre ore e mezza di cammino, con i più giovani in testa e il gruppo con un distacco di 25’, accolto dagli applausi ironici dei primi, ma con la promessa dell’anonimato. Rientro in albergo alle 7,15, anche se in auto. Il drappello dei “pellegrini” è partito fra le battute dei calciatori, quasi increduli per la scena di questa camminata notturna. Ma che hanno preso sul serio il “fioretto”: «Se capita che vinciamo l’Europeo – ha detto il capitano Gigi Buffon – mi faccio anche i ventuno del ritorno».
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