giovedì 14 giugno 2012
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«Free Asia Bibi, free her now». Il ritornello è orecchiabile e resta bene in testa, con il suo messaggio chiaro: liberate subito Asia Bibi, la donna cristiana pakistana in carcere da ormai tre anni con l’accusa (falsa) di blasfemia nei confronti dell’islam. A cantarlo sono gli Ooberfuse, una band inglese che ha lanciato questa canzone nei giorni scorsi, in coincidenza con il terzo anniversario dell’arresto della donna, originaria del Punjab. Stile elettro pop, sonorità orientali, Free Asia Bibi è un singolo che anticipa l’album Seventh Wave che il trio formato da Cherrie Anderson, Hal St. John e Paul Francis Kelly pubblicherà ad agosto.La mobilitazione del rock britannico per una carcerazione ingiusta non è un fatto nuovo: famosissimo fu il caso dei Simple Minds con la loro Mandela Day, la canzone dedicata nel 1988 al leader antiapartheid Nelson Mandela, allora ancora in carcere in Sudafrica. Questa volta, però, l’attenzione è su una causa purtroppo molto più dimenticata. La canzone denuncia infatti espressamente l’ingiustizia dell’articolo 295/c del Codice penale pachistano, quello in base al quale chiunque può essere accusato di blasfemia sulla base di una semplice testimonianza e venire addirittura condannato a morte.Free Asia Bibi è stata realizzata dagli Ooberfuse nell’ambito di una campagna a sostegno della donna detenuta lanciata dall’associazione dei pachistani cristiani in Gran Bretagna. Il video è già su YouTube e rappresenta in maniera cruda il suo dramma. E la canzone, proprio oggi, farà anche da colonna sonora a una manifestazione per la liberazione di Asia Bibi che si terrà a Londra davanti alla Pakistan High Commission, la più importante istituzione pachistana nella capitale britannica.L’impegno degli Ooberfuse in favore di Asia Bibi non è casuale: il trio è infatti una band cattolica che fa musica a 360 gradi. Già nel 2010 una loro canzone – il brano hip hop Heart’s Cry – fu scelto dalla Conferenza episcopale inglese come inno dell’incontro del Papa con i giovani ad Hyde Park. L’anno scorso, poi, gli Ooberfuse hanno vinto con il brano Faith in You il concorso musicale lanciato in occasione della Gmg di Madrid, durante la quale anche tanti giovani italiani li hanno ascoltati dal vivo.«Con questa canzone – ha dichiarato la cantante del gruppo Cherrie Anderson – non vogliamo solo far conoscere questa storia, ma anche invitare tutti a fare qualcosa di concreto». Proprio per questo tutti i proventi del brano – scaricabile al costo di una sterlina dal sito internet degli Ooberfuse – saranno devoluti alla famiglia di Asia Bibi.
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