sabato 16 settembre 2023
Debutta domani per tre puntate il programma alla scoperta delle storie radicate nel territorio italiano. Il conduttore e autore Federico Quaranta: "Mettiamo al centro l'umanità"
Federico Quaranta conduce "Il Provinciale" su Rai 3

Federico Quaranta conduce "Il Provinciale" su Rai 3

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Da domani, domenica 17 settembre, Il Provinciale con Federico Quaranta arriva in prima serata (21.15) su Rai 3, aggiungendo al nome classico del programma un sottotitolo: “Il Racconto dei Racconti”, ispirato alla raccolta di favole Lu Cuntu de li Cunti, scritte nel Seicento da Giambattista Basile.

Federico Quaranta va alla scoperta di storie profondamente radicate nel passato di un territorio, ma al tempo stesso capaci di fornire una bussola alla complessità del presente. A orientare il viaggio de Il Provinciale sono dunque le leggende, le fiabe e i racconti che forgiano l’anima più autentica di una terra, la sua identità. Tre puntate in cui Quaranta sarà in Sardegna, Basilicata e Puglia.

“L’idea del provinciale è un cammino passo dopo passo lungo i sentieri della storia, dell’antropologia, della letteratura, della scultura, dell’arte, mettendo non i territori al centro ma gli uomini che li vivono – racconta ad Avvenire Quaranta -. Se tu racconti l’uomo e non il territorio diventi umanistico e racconti storie profondissime che si intrecciano fra di loro che ti fanno sopravvivere”. Dopo essere passato dai pomeriggi su Rai 2 e Rai 1, per la promozione in prima serata Quaranta propone la stessa formula del racconto sui sentieri d’Italia, fra bellezze naturali e storie umane, arricchita da musica popolare ed ospiti, con un occhio sempre attento alla spiritualità insita nelle tradizioni italiane. “Analizziamo i riti pagani che diventano sincretisti e poi riti cristiani, le messe e le feste di paese. Tradizioni che si tramandano di padre in figlio che sono tratti identitari della nostra nazione” aggiunge il conduttore che propone una narrazione profonda, a passo d’uomo, adatta alla riflessione.

La prima puntata esplora il cuore della Sardegna ancestrale e magica, alla ricerca di miti forgiati in epoche remotissime e di antiche tradizioni giunte fino a noi. Un’esperienza immersiva nella storia e nell’attualità dei riti come il carnevale barbaricino a Mamoiada e Ottana in provincia di Nuoro, con le maschere di Mamuthones, Issohadores, Boes e Merdules. A Orgosolo sarà raccontata, con approfondimenti e interviste, la storia recente di un paese che è diventato un simbolo della Barbagia e del suo tentativo di rinascita. Nel territorio tra Orgosolo e Urzulei Quaranta esplorerà le spettacolari Gole di Gorropu, uno dei canyon più grandi e spettacolari d’Europa, luogo di grandi suggestioni mistiche, di creature magiche e di leggende legate al banditismo. Si inoltrerà nel parco di Tepilora fino al Supramonte, con la sua spettacolare notte stellata. Visiterà poi Lollove, borgo abbandonato e oggi oggetto di progetti di riqualificazione.

A Sedilo, in provincia di Oristano, i cavalieri dell’Ardia daranno testimonianza della loro devozione e della loro passione per i cavalli. Il programma si occuperà di siti archeologici profondamente legati alla storia sarda come la necropoli Sant’Andrea Priu di Bonorva in provincia di Sassari e il pozzo di Santa Cristina nella Sardegna occidentale, che verrà raccontato da Mia Canestrini.

Tra gli ospiti della prima puntata i musicisti Gavino Murgia, Massimo Bubola, Moses Concas, la fisica e scrittrice Gabriella Greison, gli scrittori Salvatore Niffoi e Matteo Porru.

Il Provinciale. Il Racconto dei Racconti vuole essere un programma alla portata di tutti, che sa essere colto e popolare al contempo, capace di interessare un pubblico vasto, aggiunge Quaranta che è anche autore del programma insieme a Yari Selvetella, Andrea Caterini, Francesco Lucibello, Domenico Nucera. “Provincia è diverso da periferia – aggiunge Quaranta che ha incontrato anche molti giovani nel suo cammino, che spesso ha toccato anche i luoghi della spiritualità francescana - La nostra società ha creato questi posti di mala aggregazione, in completo abbandono, senza nulla di culturale, creando pollai e cancellando orizzonti alle nuove generazioni. Certi valori in provincia, come religione, amicizia, amore, sono molto più forti perché sono più prossimi. Noi abbiamo deciso di assurgere i beni materiali a nuovi idoli, ed è un errore. Dobbiamo mettere i valori che conservano l’umanità al centro”.

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