venerdì 23 febbraio 2024
Dopo lo strepitoso successo in Francia l'opera debutterà all'Auditorium della Conciliazione di Roma a gennaio 2025 e poi in tour con un cast italiano e con i brani adattati di Vincenzo Incenzo
Il cast della versione italiana del musical francese "Bernadette de Lourdes"

Il cast della versione italiana del musical francese "Bernadette de Lourdes"

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11 febbraio 1858, Lourdes. Bernadette Soubirous, una bambina di 14 anni si trova vicino alla grotta di Massabielle, sulle rive del Gave. È qui che vede la "Signora vestita di bianco”. Più di centosessant'anni dopo, la storia della piccola Bernadette e del culto della grotta di Lourdes è diventata musical e in occasione del Giubileo 2025 si prepara ad arrivare per la prima volta anche in Italia, dopo aver conquistato la Francia. Il debutto di Bernadette de Lourdes, il 16 gennaio 2025 all'Auditorium della Conciliazione di Roma dove resterà fino al 16 febbraio, con tappe poi anche a Bari, Napoli, Milano Firenze (biglietti già in vendita).

Prodotto da Roberto Ciurleo ed Elenoire De Galard, artefici in patria di grandi show come Tre moschettieri, Saturday Night Fever e Robin Hood, insieme al coproduttore Gad Elmaleh, lo spettacolo ha libretto e regia di Serge Denoncourt e arriva da noi grazie alla produttrice italiana Fatima Lucarini, con l'adattamento del paroliere Vincenzo Incenzo e Gaia Di Fusco protagonista. Nel cast, ben 22 artisti in scena, c'è David Ban, che anche nella versione originale interpreta con grande temperamento suo padre, e poi Chiara Luppi nei panni della madre, Fabrizio Voghera (già nel cast di Notre Dame de Paris di Cocciante) come l'Abate Peyramale e Christian Ruiz come lo scettico Commissario Jacomet che indaga, e non crede, a ciò che Bernadette dice di aver visto.

Dalle sue prime rappresentazioni a Lourdes nel 2019, questa grande produzione ha saputo impressionare pubblico di tutte le generazioni, origini e confessioni ed è stato visto da ben 200mila spettatori. Il musical racconta, sotto forma di inchiesta, la storia della giovanissima Bernadette e delle sue apparizioni mariane. “Basandoci su documenti autentici, rivivremo gli incontri che Bernadette ha avuto con il commissario Jacomet, l’abate Peyramale, il procuratore imperiale di Lourdes, Vital Dutour, le sorelle Tardhivail e tanti altri – spiega il produttore Roberto Ciurleo presentando ieri a Roma il musical che vede tra i coproduttori anche il popolare attore comico francese Gad Elmaleh, ebreo sefardita di origini marocchine convertitosi al cattolicesimo -. Con le sue parole abbiamo ricostruito il filo della storia: la sua famiglia, l’incontro con la Vergine Maria, la sua lotta calma e umile per difendere la sua verità dinanzi ad adulti scettici. Il percorso di un’adolescente come tante altre che dovrà tentare di spiegare un’esperienza unica e incredibile”. Oltre che in Francia e Italia, il musical è in Polonia e andrà negli Stati Uniti a Broadway. “Non è la storia di una santa - spiega il regista Denoncourt - ma di una bambina che va dritta per la sua strada: una Giovanna D'Arco senza armatura. Per questo ha avuto un grande successo anche tra i giovani".

Spiega ad Avvenire il produttore Ciurleo: “L’avventura di Bernadette è cominciata nel 2010. Io sono credente e avevo una nonna che adoravo che pregava per me tutti i giorni la Madonna di Lourdes. Con la troupe di Robin Hood stavamo lavorando a Nevers, quindi abbiamo improvvisato un pellegrinaggio a Lourdes. Io e Éléonore davanti alla grotta di Massabielle abbiamo provato un’emozione molto forte in quel momento. Ricordo che Éléonore mi disse: “Se Robin Hood sarà un successo, sarà grazie a Lourdes. Si dovrà venire a ringraziare.” E fu un successo enorme, 800mila spettatori”. Parte allora il progetto su Bernadette Soubirous, ma è immenso. Per Roberto e Éléonore, la soluzione è evidente: bisogna lavorare in unione con la Chiesa.

I testi sono validati da esperti, la storia si baserà esclusivamente sui documenti autentici e i verbali dell’epoca. Nel 2019 il musical prende base a Lourdes durante sei mesi, sottotitolato in tre lingue. Per questo la produzione ha allestito integralmente una sala di quasi 1.500 posti, lo spazio Robert Hossein, per accogliere numerose persone disabili o allettate. Nel gennaio 2019, il cast è andato a Panama in occasione delle GMG durante il Youth Festival, cantando davanti a più di 600.000 persone. Ora “Bernadette de Lourdes” partirà in tournée in Italia, in America Latina e nel Nord America. Ed ora arriva la versione in italiano, per testi recitati e canzoni. “La gente ha capito che non è uno spettacolo di religiosi per religiosi, ma su una adolescenza che assomiglia a quella di oggi – aggiunge il produttore -. Lourdes è una rivelazione per me, il mondo come dovrebbe essere, dove i giovani si occupano dei vecchi, i sani dei malati, ci sono ricchi e poveri tutti accettati, tutti si prendono cura gli uni degli altri”.

"Quando mi hanno chiamato - sorride il regista Serge Denoncourt che ha scritto anche il libretto - ho risposto subito no, non mi interessa Lourdes, né Bernadette, né il progetto. Io non sono credente. Poi mi hanno portato lì, ho toccato la grotta, ho visto la stanza. E niente. Quindi siamo andati negli archivi e ho visto il quaderno del commissario Jacomet. Quello era il mio “segno”: lui non credeva che Bernadette avesse visto davvero la Madonna e dai suoi appunti è nato il libretto del musical".

Seguendo la sua inchiesta, in scena sono infatti i cinque mesi in cui Bernadette va alla grotta, nonostante i divieti, attirata da qualcosa di bellissimo e irresistibile. Compirà gesti insoliti, grattando la terra nella grotta con le dita per scoprirne un'acqua fangosa. La Signora le apparirà 18 volte, presentandosi alla fine come l'Immacolata Concezione e chiedendo una processione e una cappella proprio in quel luogo. Bernadette viene interrogata, visitata dai medici, scrutata dal parroco, sgridata dalla madre e sostenuta dal padre. Il 4 luglio 1866 Bernadette lascia la città di Lourdes per entrare nella congregazione delle Suore della Carità a Nevers. Muore a 35 anni e viene canonizzata da Papa Pio IX nel 1933.

"In un momento in cui tanti ragazzi sono risucchiati dalla corrente verso l'omologazione e il pensiero unico - aggiunge Vincenzo Incenzo, autore per Renato Zero, Dalla, Endrigo e paroliere di gradi musical come Romeo & Giulietta .- Ama e cambia il mondo e Dracula - qui vince una ragazzina che non va verso il mare ma alla fonte. È uno spettacolo necessario, addirittura urgente, in un'epoca in cui non ci sono più modelli. E può aprire una porta a un pubblico, quello giovane, poco avvezzo ad andare a teatro". Per quello che riguarda la parte musicale, “il grande sforzo è di avere coniugato il contenuto dei testi legati alla dimensione umana dei personaggi al rispetto del suono e della metrica francese in cui c’è il successo delle canzoni che sono perfette nel loro equilibrio”.

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