venerdì 6 luglio 2012
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Tra Blatter e Platini finisce uno a uno. Come da due anni chiedeva il suo presidente, la Fifa ha deciso ieri di autorizzare l’uso della tecnologia per scongiurare i gol fantasma. La storica novità è stata annunciata a Zurigo, al termine della riunione dell’International football association board. Una rivoluzione che scatterà in modo cauto e graduale, perché per ora il sistema di controllo sarà utilizzato solo in alcuni tornei. La massima autorità in tema di regole calcistiche ha però dato un colpo al cerchio e uno alla botte, visto che ha accolto anche il volere di roi Michel: sì ai cinque arbitri (la terna più i due assistenti di porta visti all’Europeo) in tutte le competizioni ufficiali, se gli organizzatori lo riterranno opportuno. Una facoltà, non un obbligo. Dunque, occhio umano più occhio elettronico. Soluzione che accontenta tutti e che dovrebbe definitivamente esorcizzare i temuti gol fantasma. Quando la palla varcherà la linea di porta, l’arbitro riceverà un impulso entro un secondo. Dopodiché potrà convalidare a colpo sicuro. L’ultimo caso clamoroso, va ricordato, è recentissimo ed è costato all’Ucraina l’eliminazione da Euro 2012 (rete di Devic non vista contro l’Inghilterra). La Fifa non si farà mancare niente, visto che sono stati approvati entrambi i dispositivi tecnologici che avevano superato i test: il sistema denominato in modo ottimista “occhio di falco”, basato su quattro telecamere che sorvegliano la linea di porta, più il “GoalRef”, diavoleria tedesca che sfrutta microchip e campi magnetici per rilevare la posizione del pallone rispetto ai pali, in cui saranno inseriti appositi sensori. Jerome Valcke, segretario generale della Fifa, ha fatto sapere che la decisione è stata presa all’unanimità dal Board: le due tecnologie saranno sperimentate al prossimo Mondiale per club. In caso di esito positivo, saranno utilizzate anche nella Confederations Cup del 2013 e nella Coppa del Mondo 2014 in Brasile. Per ora la tecnologia sarà impiegata solo e soltanto per verificare se la palla è entrata o no. Ma qualcuno teme che l’innovazione sia poi estesa ad altro, magari al fuorigioco. Per questo il presidente dell’Uefa, Platini, ha tentato fino all’ultimo di sbarrare la via elettronica che, oltretutto, prevede anche nuovi costi non indifferenti (si parla di 160mila euro per l’installazione dei sistemi in uno stadio). Lui, al cosiddetto “occhio di falco”, ha sempre preferito quelli che corrono sopra due gambe e un fischietto. Ma la cantonata presa durante Ucraina-Inghilterra, nonostante l’assistente di porta appostato a un metro dalla rete, ha convinto anche i più scettici, mettendo nell’angolo l’ex campione e l’ala più conservatrice. Quanto a Blatter, si era già convinto della necessità dell’aiuto tecnologico ai Mondiali sudafricani, quando l’arbitro Larrionda non vide il gol di Lampard durante Germania-Inghilterra, poi finita 4-1 per i tedeschi. Quel giorno il pallone, dopo aver sbattuto sulla faccia interna della traversa, era rimbalzato almeno un metro oltre la linea. La terna arbitrale, incredibilmente, non se ne era accorta. Il relativo scandalo e le proteste inglesi avevano spinto il presidentissimo ad abbracciare la causa del “Grande fratello” in versione calcistica. Platini ha dovuto incassare, ma ha pareggiato con la promozione dei giudici di linea, suo cavallo di battaglia. Il duello a distanza tra i due andrà ai supplementari, prolungandosi fino alle elezioni del 2015, quando roi Michel proverà a spodestare lo svizzero dal trono Fifa. La rivoluzione non ha colto di sorpresa gli arbitri italiani, che oggi si riuniranno alla presenza di Pierluigi Collina, capo dei fischietti Uefa, per confrontarsi sulle novità e per mettere a punto un vademecum generale in vista della stagione che sta per iniziare. L’occhio di falco non ci sarà ancora, però bisognerà trovare il modo di aguzzare quello umano per evitare altri casi Muntari (Milan-Juve 1-1). Già che c’era, l’Ifab ha approvato anche un’altra novità epocale: le calciatrici musulmane potranno giocare indossando il velo. Anche questa, nel suo piccolo, è una rivoluzione.
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