giovedì 15 luglio 2021
Il 21 settembre concerto omaggio a Verona con un cast d’eccezione, da Branduardi a Gianna Nannini, da Alice a Cacciapaglia, da Fiorella Mannoia a Carmen Consoli e Mahmood
Il cantautore Franco Battiato, scomparso lo scorso 18 maggio nella sua casa di Milo a 76 anni

Il cantautore Franco Battiato, scomparso lo scorso 18 maggio nella sua casa di Milo a 76 anni

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Battiato all’Arena, senza Battiato. Ma l’Invito al viaggio è spiritualmente lui a lanciarlo. Come sempre, del resto. Le nostre anime, tanto per citare, s’intrecceranno così ancora una volta, la più solenne, il 21 settembre nell’anfiteatro romano di Verona, sulla scia di una personale quanto collettiva colonna sonora che ha lasciato per l’eternità. A seguirne e a guidarne le traiettorie impercettibili un cast eccezionale che, anche alfabeticamente, è aperto dalla sua maggiore interprete, Alice, già impegnata da giorni a portare il mondo artistico del cantautore siciliano nelle piazze d’Italia orfane della sua presenza.

Oltre a lei, al concerto omaggio a Battiato intitolato appunto Invito al viaggio (titolo del brano che chiude l’album Fleurs) ci saranno tra gli altri Gianna Nannini, Fiorella Mannoia, Carmen Consoli, Angelo Branduardi, Simone Cristicchi, Diodato, Gazzè, Emma, Morgan, Mahmood, Juri Camisasca, Giovanni Caccamo, Roberto Cacciapaglia, Colapesce-Dimartino, Eugenio Finardi oltre ad attori come Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco e al ballerino indiano Maneth Ragunath.

Ma molti altri saranno gli artisti che hanno detto sì a Francesco Cattini, lo storico produttore, agente e manager di Battiato, affiancato nella direzione artistica dell’evento da Pino “Pinaxa” Pischetola (il sodale ingegnere del suono di Franco), Carlo Guaitoli (suo pianista e direttore d’orchestra, ora impegnato nel tour “Alice canta Battiato”) e Stefano Senardi, discografico e vecchio amico di Battiato che l’ha ritratto in uno dei suoi quadri dedicati agli amici più cari.

«Nella scelta del cast è come se fosse stato Franco a guidarci – dice Cattini –. Al momento sono 35 gli artisti che compongono il cast, ma qualche altro grosso nome alla fine si aggiungerà ancora. Tra i tanti presenti all’Arena c’è anche Gianna Nannini, che con Franco non ha mai lavorato anche se tra loro c’era una bella amicizia. Gianna è andata in studio da Franco tante volte e simpatizzavano molto». Chi invece ha collaborato con Battiato è stato Angelo Branduardi, nel 2000, nel memorabile duetto Il sultano di Babilonia e la prostituta contenuto nell’album L’infinitamente piccolo su san Francesco.

«Sono molto felice di partecipare a questo omaggio all’Arena – ci confessa Branduardi, a fine luglio atteso da alcuni concerti all’aperto e poi a teatro nel tardo autunno – perché ho apprezzato tantissimo Franco, la sua musica e la sua figura. Naturalmente non posso dire che brano eseguirò in suo onore perché deve essere una sorpresa. Quando ho saputo che si sarebbe organizzato questo grande evento non speravo altro che mi chiamassero per prendervi parte e così è stato. È un cast di grande spessore e ricco anche di giovani di valore, cosa che mi rende ancor più felice. E anche Franco ne sarebbe contento».

Un cast composito e disparato, trasversale come solo Battiato sapeva essere assecondando le sue multiformi anime artistiche, tra pop, classica, musica sperimentale, cinema e pittura. «L’associazione degli artisti ai brani di Franco è top secret, sarà una sorpresa – dice Cattini –. Comunque ho trovato una grande disponibilità e una intensa voglia di partecipare da parte di tutti. E questo è molto bello perché testimonia che la generosità che Franco ha sempre avuto nei confronti dei colleghi ritorna con grande spontaneità».

Sul palco dell’Arena un’orchestra formata dalla Filarmonica dell’Opera Italiana “Bruno Bartoletti” con Carlo Guaitoli alla direzione e al pianoforte, Angelo Privitera alle tastiere e programmazione, Osvaldo Di Dio, Antonello D’Urso e Chicco Gussoni alle chitarre, Andrea Torresani al basso e Giordano Colombo alla batteria. «Siamo rimasti fedeli a Battiato chiamando l’ultima sua band, quella del tour con Alice del 2016 – sottolinea Cattini –. E l’orchestra comprende anche alcuni reduci della fomazione del 1992 quando vi suonavo anch’io il violino all’epoca del concerto a Baghdad e di Povera Patria, nel disco Come un cammello in una grondaia. Anche gli arrangiamenti dei brani della serata del 21 settembre saranno quelli delle stesure di Battiato. Si cambierà solo la tonalità in base alle caratteristiche dei vari interpreti».

Ognuno sceglierà il brano di Franco che sentirà più vicino alla propria sensibilità. Indeciso su cosa eseguire è però il suo più antico compagno d’avventura musicale, il pianista milanese Roberto Cacciapaglia. «Credo che non suonerò un suo brano pianistico – ci svela da Verona, dove terrà un concerto domani sera al Teatro Ristori con I Virtuosi Italiani –, né uno dei pezzi sperimentali che portavamo insieme sul palco ai tempi di Fetus, Pollution e Sulle corde di Aries, i suoi primi album. Era il tempo in cui si interessava ai miei studi di fonologia e si era comprato, primo in Italia, il sintetizzatore Vcs3. Sceglierò invece una sua canzone, che farò in versione pianistica: quella a cui mi porterà il sentimento del tempo trascorso insieme, solo terrenamente interrotto lo scorso 18 maggio».

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