venerdì 8 febbraio 2019
Sono ottanta speaker tra gli 11 e i 17 anni provenienti da tutta Italia. Con un altro centinaio di adolescenti compongono la “Giuria degli stonati”. Sono il primo network radiofonico giovanile europeo
I ragazzi di Radioimmaginaria a Sanremo

I ragazzi di Radioimmaginaria a Sanremo

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Questo 69° è il Festival di Sanremo più giovane che si ricordi a “memoria di Baudo”. E l’edizione trova ampio consenso tra i millennials, a partire da quelli adunati da Radioimmaginaria a Casa Sanremo. «Quest’anno il nostro focus è incentrato sull’adolescenza, sulle loro passioni come la musica ovviamente, ma anche i loro problemi e i disagi che devono affrontare quotidianamente, tra la scuola e la famiglia», dice il direttore generale di Casa Sanremo, Daniela Serra, mentre ci accompagna in “Sala Ivan Graziani” dove per la terza serata del Festival si ritrovano gli ottanta speaker di Radioimmaginaria (provenienti da tutta Italia, che in collegamento con un altro centinaio di ragazzi compongono la “Giuria degli stonati”). «Una giuria scevra da ogni condizionamento» continua Daniela Serra mentre sul palco gli speaker di turno iniziano a “condurre” la serata.

Sono gli apprendisti dj di Radioimmaginaria, il primo network in Europa gestito esclusivamente da ragazzi tra gli 11 e i 17 anni. La radio nata nel 2012 a Castel Guelfo di Bologna ha oggi 52 sedi sparse da Nord a Sud. «L’ultima ha appena iniziato a trasmettere da Scampia» dice Luisa, speaker napoletana (Radioimmaginaria è presente anche al Vomero) che è parte integrante di questa “meglio gioventù” che quando non trasmette musica e informazione nelle rispettive città partecipa a tutta una serie di progetti e campagne solidali che vanno dalla lotta al bullismo all’integrazione. «L’ultimo incontro a dicembre, a Roma, è stato quello con l’Agia, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza», interviene Giulia, speaker in “pensione”, per sopravvenuti limiti di età. «Perché? Ho 22 anni» dice sorridendo, ora che fa la coordinatrice delle attività della Radio.

Ed è Giulia che ci introduce agli adepti dell’inflessibile e attenta “Giuria degli Stonati”. Minorenni per i quali «conta solo la musica del Festival. I momenti comici non ci interessano», dicono in coro. «Finalmente, noi adolescenti, che poi siamo i maggiori consumatori della musica (tra acquisto dei biglietti per i concerti, App scaricate e abbonamenti ai siti musicali in Rete), qui a Sanremo abbiamo la possibilità di far sentire la nostra voce, di esprimere le nostre preferenze e di premiare quello che riteniamo l’artista più vicino ai nostri gusti», dicono Diletta e Miriam, siciliane, voci di Radioimmaginaria a Partinico.

Giudizi liberi e indipendenti, da coetanei del 16enne del brano Argentovivo. «Nella nostra classifica parziale la canzone di Daniele Silvestri e Rancore – non capisco perché il rapper non è in gara, visto che spacca... – è al primo posto a pari merito con Shade e Federica Carta», dice Paolo da Roma. «Ma Ultimo è il migliore e il più “figo” assieme a Nek», tengono a sottolineare delle studentesse liguri. «Oggi si uniscono a noi anche due ragazzi che arrivano da Bruxelles, quattro norvegesi di Tromsø e un inglese di Bath» informa Sara di Roma.

«Il vincitore lo renderemo reso noto domani sera, mezz’ora prima della fine del Festival» spiega Paola che ha organizzato gli incontri tra i ragazzi e Mahmood gli Ex Otago, Briga e i Negrita. Artisti tra i più apprezzati dalla “Giuria degli Stonati” che invece ha decretato «Loredana Bertè la più trash del Festival… Beh, anche Patty Pravo non ha scherzato con le sue treccine rasta, sembrava Bob Marley. E Briga, Amadeus» dice Matteo di Radioimmaginaria Trieste.

E per il Festival i ragazzi vanno in onda dall’Astro Radio, l’emittente a forma di astronave in cui verrà trasmessa la maratona sanremese parallela a quella dell’Ariston. «Oggi e domani, trasmetteremo interviste e performance dei dieci giovani cantanti selezionati da Radioimmaginaria durante l’anno». Il Festival per loro è la festa della musica e la Giuria un megafono per gridare siamo “piccoli ma cresceremo”. La terza serata è finita e l’ultima parola spetta a Pietro, adolescente di Bologna che sogna di fare il giornalista musicale: «È un bel Festival, dove però prima di tutto c’è Baglioni che canta le sue canzoni e ogni tanto si sentono anche quelle degli altri».

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