giovedì 23 febbraio 2012
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I fratelli Hans e Sophie Scholl hanno acquisito da tempo una posizione ben definita nella memoria culturale e storica della società tedesca (ed europea), e questo ancor prima che venisse riconosciuto l’Oscar al film Sophie Scholl, di Marc Rothemund, del 2005. Risultano molto meno noti altri due protagonisti della «Rosa Bianca», il gruppo di giovani studenti che si oppose al regime nazionalsocialista. Anche Christoph Probst e Alexander Schmorell pagarono con la vita quella scelta (rispettivamente il 22 febbraio e il 13 luglio 1943), e dei due, legati da profonda amicizia, è da poco uscita in Germania la commovente e voluminosa raccolta di tutte le lettere (336) da loro indirizzate a parenti e amici (Tutte le lettere, Lukas Verlag 2011, p. 944), frutto del decennale lavoro della studiosa monacense Christiane Moll. Di particolare spessore era la personalità di Schmorell. Nato a Orenburg, in Russia (da padre tedesco e madre russa), pochi giorni prima della Rivoluzione d’Ottobre, in quel paese visse solo per quattro anni e tuttavia, come emerge bene dalle sue lettere, la Russia prerivoluzionaria continuò a vivere in lui come mito e nostalgia. Fu Schmorell a scrivere insieme a Hans Scholl i primi quattro volantini della «Rosa Bianca», realizzati tra la fine giugno e gli inizi di luglio del 1942 e inviati a un centinaio di destinatari. L’amicizia tra Schmorell e Probst, il cui carteggio rappresenta il nucleo centrale di questo volume, iniziò fin dal ginnasio, a Monaco, e proseguì dopo la comune scelta di affrontare gli studi di medicina, interrotti dal servizio militare nella Wehrmacht. Durante la guerra Schmorell combatté sul fronte orientale e fu nel 1941 che tra i commilitoni conobbe Hans Scholl, col quale condivise subito l’ostilità al regime nazionalsocialista, fino alla costituzione della «Rosa Bianca». E fu proprio grazie a Schmorell che Probst entrò in contatto con Scholl. Christiane Moll è una profonda conoscitrice della storia della «Rosa Bianca» e oltre all’accurato commento alle lettere traccia nell’introduzione le biografie dettagliate e parallele dei due amici, finendo anche per correggere alcune conoscenze acquisite nel passato. Grazie alla consultazione delle lettere della famiglia Scholl, resesi disponibili per gli studiosi solo di recente, la Moll può stabilire per esempio che Schmorell e Hans Scholl vennero a conoscenza dell’olocausto in corso già nell’agosto del 1941 e non solo poco prima dell’azione di volantinaggio di inizio estate 1942. Altro elemento di novità è il rilevamento del lungo travaglio che accompagnò i protagonisti della «Rosa Bianca», fino alla decisione di opporsi al regime hitleriano. Già il 1° maggio 1937 Schmorell, dopo le prime esperienze di servizio nella Hitlerjugend, scrisse questa nota, che segnò la sua presa di distanza dall’ideologia e dalla prassi naziste: «Tutti i nostri capi in più alto grado, tutti, hanno sui loro visi le espressioni di animali selvaggi, più che di uomini». Da ultimo la Moll, sempre sulla base della nuova documentazione, contesta la tesi di Detlef Bald, secondo la quale solo le esperienze fatte sul fronte orientale avrebbero indotto Hans Scholl e Alexander Schmorell a passare dalla resistenza passiva, non politica, a quella politica ed attiva. Resterà deluso piuttosto chi dalla lettura delle fonti si attendesse un esauriente valutazione di argomenti a favore o contro la resistenza. Infatti in nessun passaggio dell’epistolario si rendono evidenti in forma chiara le idee politiche e le posizioni morali dei membri del gruppo. E questo è giustificabile col fatto che ciascuno di loro fosse ben cosciente del rischio che quelle lettere potessero finire nelle mani della Gestapo. Il fascino di questo scambio epistolare risiede piuttosto nel permettere la ricostruzione dei più intimi percorsi formativi di giovani cresciuti durante il nazionalsocialismo. Altrettanto interessante è poter cogliere l’intenso confronto che quelli hanno intessuto con la cultura, fino a prendere sempre più chiara e decisa distanza dalla "comunità di popolo" nazionalsocialista.
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