domenica 21 giugno 2015
Il​ più brutto incidente della stagione: tutto alla prima curva, con una sbandata che ha coinvolto Alonso la cui McLaren è salita sulla Ferrari evitando di un soffio la testa di Raikkonen. La vittoria a Rosberg. (Paolo Ciccarone)
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Enzo Ferrari la chiamava la parabola del campione, ovvero quella linea discendente che dopo aver vinto un mondiale, messo su famiglia, magari con figli (ogni figlio un secondo in meno diceva il Drake di Maranello) ti porta a commettere errori e a non capire cosa succede. Ora sembra che questa analisi sia perfetta per Kimi Raikkonen che nel GP d’Austria, vinto da Rosberg davanti ad Hamilton (quinta doppietta stagionale per i tedeschi) e Massa, ha collezionato forse il più brutto incidente della stagione, uno dei più terribili della sua carriera. Tutto alla prima curva, con una sbandata che ha coinvolto Alonso la cui McLaren è salita sulla Ferrari evitando di un soffio la testa di Raikkonen. Sarebbe stata una tragedia, è andata bene, ma alla fine restano i dubbi su una squadra che, dopo aver vinto in Malesia, ha accusato delle battute a vuoto: “Siamo arrivati quarti – dice Vettel – rispetto ai podii delle altre gare sembra un disastro, se pensiamo all’anno scorso è un passo in avanti”. Vero, ma senza errore al pit stop con un bullone che non si è svitato, senza incidente di Raikkonen, il bilancio sarebbe stato migliore, ma sempre e solo dietro alle Mercedes che appartengono a un altro mondo. E allora, visto che davanti c’è poco da dire e che se la giocano i due ragazzi con la stella a tre punte, tanto vale capire che succede a Raikkonen. Se è colpa sua, il problema diventa grave. In Canada ha perso il podio per un testacoda, e fin qui fa parte del gioco, ma andare a sbattere la domenica, sbagliare le qualifiche il sabato, essere sempre a muso duro con tutti, stampa compresa che lo critica, è il segnale di qualcosa che si è rotto, o cambiato, nella testa di Raikkonen: “E’ sempre vicino a sua moglie, si vede che è molto innamorato, poi da quando ha il bambino che ha appena battezzato, Kimi scappa subito dalla famiglia”. E’ il ritratto inedito di un pilota di ghiaccio che si è sciolto con l’amore per moglie e figli, umano, piacevole e anche bello. Purtroppo fa il pilota da corsa, professionista e pagato benissimo, deve dare delle risposte e delle prestazioni che non tengono conto della famiglia. Vettel aspetta il secondo figlio, ma non per questo ha mollato il gas, anzi ci dà dentro ancora di più. E allora, forse manca la motivazione, forse è cambiato qualcosa che sta facendo di Raikkonen un uomo completo anche se questo significa perdere lo smalto di un pilota da corsa. Tanto, prima o poi doveva smettere di correre, tanto vale fare una analisi seria su cosa fare per il futuro perché la famiglia è, alla fine, il bene più prezioso. Le corse, ormai, possono pure andare in archivio e nessuno avrebbe nulla da dire al proposito. Il talento le vittorie e i titoli mondiali son lì a testimoniarlo.

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