giovedì 9 giugno 2022
Nella città piemontese i Giochi nazionali estivi per atleti con disabilità intellettive: 3000 partecipanti in venti discipline. Palazzotti: «Lo sport insegna ad affrontare ogni difficoltà»
La XXXVII edizione dei Giochi Nazionali Estivi Special Olympics 2022 a Torino

La XXXVII edizione dei Giochi Nazionali Estivi Special Olympics 2022 a Torino

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Massimo Ciccotti ha quasi 39 anni, parla inglese e spagnolo, tifa Roma, ha avuto una parte nella serie tv Doc nelle tue mani di Rai 1, con protagonista Luca Argentero, ed è un atleta con sindrome di down (tennista) dei XXXVII Giochi Nazionali Estivi Special Olympics 2022 - il più grande evento nazionale dedicato alle persone con disabilità intellettive per numeri di atleti coinvolti e discipline proposte - che si concludono oggi a Torino con 3000 atleti, 20 discipline, 1300 volontari, 420 delegati accompagnatori, 520 tecnici, oltre 20 strutture coinvolte sul territorio e 1400 familiari: «La cosa importante - spiega Ciccotti, il cui idolo è Rafa Nadal, di cui ha anche la stessa racchetta - è dare il meglio di me. Grazie allo sport sono migliorato come persona, ho fatto amicizia e mi sono emozionato. Voglio dedicare tutto questo al popolo ucraino. Essere vincenti significa sapersi rialzare quando si cade», come ha recitato anche il giuramento dell’Atleta Special Olympics Andrea Spezzano in occasione dell’accensione del tripode all’apertura dei Giochi: «Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze». Livia Lirosi invece è una Data Privacy Analyst Europe di Coca-Cola, ma in questi giorni è anche e soprattutto una volontaria: «Abbiamo supportato gli atleti in tutte le fasi - racconta -, dalla preparazione all’accompagnamento, ed è stato emozionante. È stata la mia prima volta ed è un’esperienza che voglio ripetere, andata oltre le aspettative, che valorizza l’inclusione e unisce le persone».

Come lei, anche Riccardo Guglielmi è un dipendente di Coca-Cola e nello specifico Team Sales Manager, ma in questi giorni è in particolare uno degli oltre 90 dipendenti dell’azienda coinvolti come volontari nella manifestazione: «È stata un’esperienza formativa - spiega Guglielmi - soprattutto per la dolcezza di questi atleti speciali, per il loro modo di interpretare il gioco, la libertà con cui si esprimono e lo stato d’animo che fanno emergere dal campo, dove giocano non per vincere, ma per esserci e partecipare». Coca-Cola Foundation è Golden Partner di Special Olympics e sostiene l’organizzazione in Italia e i suoi programmi con attività di volontariato e iniziative mirate ad accrescere una presa di coscienza, promuovendo valori come diversità e inclusione. «Siamo felici - ha detto Cristina Camilli, direttore comunicazione e sostenibilità di Coca-Cola Italia - di poter vivere quest’esperienza al fianco di Special Olympics e dare il nostro supporto per lo svolgimento dei Giochi. Questa partnership dura da oltre 54 anni e affonda le sue radici in una comunanza di valori e nella gioia dello sport. Gli atleti Special Olympics sono fonte d’ispirazione per chi ha il privilegio di essere al loro fianco».

Alle sue parole fanno eco quelle di bilancio di Alessandra Palazzotti, direttore Special Olympics Italia: «Siamo soddisfatti, abbiamo coinvolto tanti atleti e famiglie da tutta Italia, molti volontari e giovani delle scuole; questo per noi è importante, perché significa lavorare sulla cultura dei più giovani, per cercare di far capire che la diversità può essere una risorsa importante e ognuno di noi è unico, perciò è bene comprendere le abilità e valorizzarle. Lo sport insegna ad accogliere le sfide e affrontare le difficoltà con grande coraggio e forza; tutto ciò gli atleti ce lo insegnano ogni giorno e questo evento parla infatti di un cambiamento culturale che può essere favorito dalla conoscenza e dalla partecipazione. I Giochi Nazionali di Torino rappresentano poi anche il simbolo di una ripartenza dopo la pandemia, nonché l’opportunità di diffondere nel Paese un messaggio di inclusione, tornando in campo e sentendosi parte di una grande famiglia. E da domani - conclude - si pensa ai Giochi Mondiali Invernali Special Olympics 2025, che si svolgeranno sempre a Torino».

A testimoniare i traguardi degli atleti Special Olympics c’è poi anche la storia di Francesca Sedani, pallavolista della Passeportout Valsesia: «Praticavo nuoto - racconta - già da piccola, mentre la pallavolo l’ho conosciuta a scuola: fare sport mi permette di stare in compagnia, non annoiarmi e tenermi impegnata, da quando ho iniziato ho migliorato la mia autostima perché mi piace molto stare con i miei compagni e confrontarmi con loro». Special Olympics, inoltre, non è solo sport e solidarietà, ma anche salute: al Villaggio Special Olympics si sono infatti tenute in questi giorni anche una serie di iniziative come screening gratuiti per gli atleti, grazie alla collaborazione di circa 150 medici specialisti volontari: tra questi Opening Eyes (screening optometrico), Special Smiles (screening odontoiatrico), Fit Feet (screening podologico) e Health Promotion (nutrizione e prevenzione). Oltre a queste attività, si è svolta poi una dimostrazione dello Yap - Young Athletes Program, con attività di gioco motorio per bambini con e senza disabilità intellettive in vista di un futuro ingresso nel panorama Special Olympics a partire dagli 8 anni.

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