lunedì 1 febbraio 2021
A colloquio con Giuseppe Siniscalchi, fondatore della corrente artistica che invita ad andare oltre le apparenze e promuove la pace e l'armonia con il creato. "La Laudato si' mia fonte di ispirazione"
"Pace su campo di grano" (fronte), dipinto di Giuseppe Siniscalchi

"Pace su campo di grano" (fronte), dipinto di Giuseppe Siniscalchi - .

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La pittura e il diritto. L'arte e le aule di tribunale. Si possono immaginare due mondi più diversi? Eppure Giuseppe Siniscalchi è riuscito in qualche modo a conciliarli. E del resto la corrente pittorica da lui stesso inaugurata – che porta il nome di Fronteversismo – reca nel suo dna i cromosomi dell'armonia tra le culture, della pace tra gli uomini e tra gli uomini e il cosmo. Siniscalchi, infatti, 60 anni, originario di Gravina di Puglia e laureato in giurisprudenza all'Università Cattolica di Milano dove risiede, di professione fa l'avvocato, ma per tutta la vita ha anche coltivato la passione per la pittura, che ultimamente è diventata ben più che un hobby, per assumere le vesti di un vero e proprio “manifesto” artistico, filosofico e culturale, con relativo messaggio di pace per la nostra epoca travagliata. «Anche nella mia attività il Fronteversismo è di stimolo: a non fermarmi mai alle sole apparenze dei casi giuridici che tratto», sottolinea.

Siniscalchi, che cos'è dunque il “Fronteversismo”?

Il nome gioca sul binomio fronte/verso per invitare chiunque a riflettere sull'importanza di ciò che non si vede sul fronte ed invece esiste e a volte è altrettanto importante, se non di più. In sostanza l'idea è quella di andare in profondità, per riscoprire tanti valori oggi spesso dimenticati.

Giuseppe Siniscalchi mostra il verso di uno dei suoi quadri. Spesso infatti l'artista dipinge anche il 'lato B' delle proprie opere

Giuseppe Siniscalchi mostra il verso di uno dei suoi quadri. Spesso infatti l'artista dipinge anche il "lato B" delle proprie opere - .

Per esempio?

L'invisibile può aiutarci a riflettere sul rapporto con l'universo per un più profondo rispetto della natura e delle limitate risorse del pianeta, o sulle relazioni interpersonali, che sempre più, nel vortice della routine quotidiana, si fermano alla facciata, a quel che appare appunto, spesso davanti a schermi di computer e smartphone. E questo anche prima del forzato distanziamento dovuto alla pandemia. Il Fronteversismo ha anche il profondo significato di non dimenticare mai le persone scomparse, che lasciano in noi sempre un segno esistente e indelebile, nonché i limiti che sono propri del genere umano.

Come si traduce tutto questo in forma pittorica?

Ogni tela dipinta sul fronte reca sul verso, o talvolta nelle parti più nascoste, persino sotto la cornice, un disegno complementare o un segno, una frase, un semplice tocco di pennello o anche un piccolo fiorellino, senza mai dimenticare che anche il vuoto è componente fondamentale del cosmo. Da questo punto di vista il Fronteversismo è altresì un invito a non sprecare superfici preziose ricavate con impiego di risorse naturali.

Viene in mente, mutatis mutandis, il grave fenomeno del consumo di suolo nelle nostre metropoli. Come va letto ed esposto dunque un dipinto del Fronteversismo?

L'essenza, e spero anche il fascino, di un dipinto del Fronteversismo sta nel suo equilibrio fronte/verso, nel suo porre l'opera d'arte in relazione con l'universo. Un'opera espressione di questa corrente non va necessariamente esposta per poter ammirare anche il verso. Ma certo, a seconda delle circostanze, anche le modalità espositive possono diventare un invito ad andare oltre il visibile a occhio nudo. Ad esempio appendendo in sospensione il quadro in luogo aperto o appoggiando il dipinto su lastra trasparente o su un supporto utilizzato generalmente dai fotografi.

'Bosone di Higgs' (Siniscalchi), opera in esposizione al Museo S. Egidio di Taranto

"Bosone di Higgs" (Siniscalchi), opera in esposizione al Museo S. Egidio di Taranto - .

Spesso nei titoli delle sue opere, che lei ha donato in comodato gratuito anche a importanti musei, compaiono la parola pace e l'atteggiamento meditativo. In definitiva qual è il messaggio del suo “manifesto artistico”?

Il vero cambiamento per superare ogni crisi sta nel porre la pace al centro del nostro pensare e agire. Impariamo dunque a non trascurare le bellezze del cosmo e ad ammirarle con rispetto e senso di gratitudine. Saper ascoltare, meditare e rispettare anche le voci della natura è importante. Traduciamo con i colori la percezione e delle nostre sensazioni e il mondo migliorerà. Del resto, in questi anni, anche l’insegnamento di papa Francesco è stato per me un costante punto di riferimento. E molte opere sono nate dalla lettura della sua enciclica Laudato si’.

'L'equilibrio precario dell'accumulo' (Siniscalchi)

"L'equilibrio precario dell'accumulo" (Siniscalchi) - .

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