domenica 27 febbraio 2011
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La Pattuglia acrobatica nazionale (Pan) compie quest’anno i suoi primi cinquant’anni di attività. La Pan, conosciuta dai più con il suggestivo nome di Frecce tricolori, nacque infatti il 1 marzo 1961 quando sei potenti aviogetti F-86 E Sabre giunsero all’aeroporto di Rivolto (Udine) e alle 17.30 del pomeriggio si presentarono, come si legge in una cronaca del tempo, «con un magnifico "imperiale" e con un "looping centrale" disegnato nel cielo con la perfezione di un cesellatore». Prima di questa data ogni aerobrigata annoverava fra i suoi reparti una propria pattuglia acrobatica. La prima della nostra aviazione era nata nel 1930 presso la scuola di Campoformido (Udine) e a partire dal 1950 altre pattuglie si erano costituite presso i vari Reparti di Caccia della nostra aeronautica militare. I loro nomi sono entrati ormai nella storia: "Cavallino Rampante", "Getti Tonanti", "Tigri Bianche", "Diavoli Rossi", "Lancieri Neri". A ciascuno di essi sono legate imprese e acrobazie e sicuramente una delle più suggestive è legata ai "Getti Tonanti" quando, in occasione delle Olimpiadi romane del 1960, sorvolarono Roma disegnando in cielo i cinque cerchi colorati della bandiera olimpica. Già l’anno prima i "Lancieri Neri" si erano esibiti con successo in Persia davanti allo scià e furono proprio questi trionfi che convinsero l’Aeronautica a istituire a Rivolto la prima Pattuglia Acrobatica Nazionale, una sorta di "nazionale" dell’acrobazia aerea italiana affidata al comando del maggiore Mario Squarcina. I velivoli erano sei, ma nel giro di poco sarebbero diventati dieci, nove in formazione più un "solista", un team che detiene ancora oggi il record di pattuglia acrobatica più numerosa del mondo. La nostra Pan si esibì ufficialmente per la prima volta il 1° maggio 1961 sull’aeroporto di Trento durante una manifestazione organizzata dal locale Aeroclub. In quell’occasione i velivoli misero in mostra la nuova "livrea" dei Sabre. Il colore blu, le parti inferiori delle ali e dei timoni che riportavano i colori della bandiera nazionale e il disegno stilizzato di una freccia sulla fusoliera avrebbero contribuito a creare per questa pattuglia il nome "Frecce tricolori". Purtroppo due giorni dopo la manifestazione le "Frecce" nel corso di un’esercitazione registrarono il primo tragico incidente. Durante il rientro alla base due aerei entrarono in collisione e mentre il tenente Gianni Pinato riuscì a salvarsi col paracadute, il capitano Massimo Scala, primo "leader" della formazione, perse la vita. L’incidente avrebbe potuto causare la fine delle "Frecce", ma il generale Aldo Remondino, che di lì a poco sarebbe stato nominato Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, incitò comunque la Pan a continuare la propria attività e già alla fine di maggio le "Frecce tricolori" partirono per la loro prima esibizione all’estero sull’aeroporto di Strasburgo. Coi loro caratteristici fumi colorati le "Frecce" disegnano in cielo un tricolore lungo 5 chilometri e per questa particolare manifestazione detengono il record della bandiera nazionale più lunga del mondo. Il 1 settembre del 2009 Tripoli festeggiò i quarant’anni di Gheddafi al potere e per l’occasione vennero invitate anche le nostre "Frecce Tricolori" alle quali, però, fu chiesto di disegnare in cielo solo una fumata verde, perché il verde è il colore della bandiera della Libia. Ma il colonnello Massimo Tammaro fu irremovibile e fece presente al governo di Tripoli che essendo il simbolo dell’Italia le Frecce avrebbero disegnato il nostro tricolore come fanno in qualsiasi parte del mondo. Seguirono momenti di tensione e si giunse quasi a un incidente diplomatico, ma alla fine, grazie anche all’appoggio del governo italiano, le "Frecce" disegnarono sul cielo di Tripoli un enorme tricolore come «segno di amicizia verso il popolo della Libia». Fra le numerose esibizioni della nostra pattuglia acrobatica va ricordato anche lo spot girato sopra la pista di Rivolto, che pubblicizzava le Olimpiadi invernali di Torino del 2006, con le "Frecce" che disegnavano i cerchi olimpici con sotto un Tricolore. Una data importante della storia delle "Frecce" è il 3 settembre del 1995, quando sulla pista di Rivolto, in occasione del VI Raduno piloti delle pattuglie acrobatiche, la nostra pattuglia concluse i suoi 25 minuti di esibizione con una chiusura spettacolare davanti a 300 mila persone. Al termine dell’esibizione, infatti, mentre i nove velivoli stendono in cielo il Tricolore e il solista attraversa i fumi colorati, gli altoparlanti da terra diffusero la voce di Luciano Pavarotti con il "Vincerò" della Turandot di Puccini. Pavarotti si disse onorato per quella scelta e ai funerali del tenore, quando dal duomo di Modena uscì il feretro, le "Frecce Tricolori" vollero tributargli un ultimo omaggio stendendo nel cielo il tricolore. Le "Frecce tricolori", definite «punta di diamante della nostra Aeronautica militare e vanto dell’Italia nel mondo», festeggiano i loro cinquant’anni insieme ai 150 anni dell’unità nazionale, una coincidenza davvero significativa per questa pattuglia divenuta ormai un simbolo dell’italianità.
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