martedì 18 gennaio 2011
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Ha un nome italiano il principale avversario della “Formula noia”. Si chiama Pirelli, fabbrica pneumatici, e dopo 19 anni di assenza ha investito una parte enorme del suo prestigio tornando nel Mondiale come fornitore unico fino al 2013 con una speranza e una scommessa. La speranza è quella di sostituire i giapponesi di Bridgestone senza scontentare nessuno, anzi dimostrando tutta la potenzialità del proprio livello tecnologico.La scommessa invece è quella di rianimare uno sport sempre meno condizionabile dall’abilità dei piloti, venendo incontro ai desideri della Federazione Internazionale. Pirelli ha inaugurato negli Emirati Arabi la nuova stagione di Formula 1 affidando allo spagnolo Pedro de la Rosa al volante della Toyota TF109 una sessione di test senza precedenti nella storia delle monoposto: prove in notturna e su superfici bagnate per riprodurre le condizioni tipiche di un Gran Premio sotto la pioggia. Scenario dei test, il circuito Yas Marina di Abu Dhabi, lo stesso nel quale la Ferrari di Alonso perse beffardamente il Mondiale 2010. I 5,5 chilometri di una delle piste più spettacolari e suggestive del campionato sono stati illuminati e irrorati artificialmente per testare le gomme rain e quelle intermedie, sviluppate rispettivamente per l’asfalto bagnato e l’asfalto umido. In linea con i regolamenti Fia, Pirelli fornirà per la stagione 2011 due tipologie di pneumatici. La prima sviluppata per le gare su fondi asciutti, la seconda destinata alle gare su fondi bagnati e si distingue in gomme da bagnato in senso stretto e intermedie. I pneumatici da asciutto invece comprendono quattro versioni: supermorbida, morbida, media e dura. La differenza tra le mescole consente di adattarsi a tutte le tipologie di circuito, in base al tipo di asfalto, al numero e alla severità delle curve e alla velocità dei rettilinei. In particolare la supermorbida è stata sviluppata per offrire un alto picco prestazionale su circuiti lenti e tortuosi, come Monte Carlo e Hungaroring.«Queste gomme - spiega Paul Hembery, responsabile Team F1 Pirelli - daranno qualcosa in più in termini di prestazione perché presentano una mescola molto particolare e distinta dalle altre, in grado di sorprendere con un grip eccezionale, anche se per un limitato numero di giri». E qui sta il cuore della grande novità preventivabile per la prossima stagione, ricordando che già dallo scorso Mondiale, a meno che la gara venga dichiarata “bagnata” (wet race), le squadre devono utilizzare obbligatoriamente due delle quattro mescole da asciutto, pena l’esclusione dalla gara. Con una gomma morbida eccezionalmente performante ma anche facilmente deperibile come quella proposta da Pirelli, avremo dunque prove velocissime e avvii di gare incerti: chi parte dalla “pole” sarà costretto al cambio gomme in tempi relativamente brevi a vantaggio di chi ha fatto scelte diverse. «Anche la volontà di puntare su mescole ben distinte tra loro nella fabbricazione delle gomme aumenterà l’incertezza e la spettacolarità dei Gp - spiega Maurizio Boiocchi, responsabile ricerca e sviluppo di Pirelli - accentuando l’abilità dei piloti». Insomma, una Formula 1 un po’ meno schiava della dittatura del motore più forte e avviata a rivedere molti sorpassi e colpi di scena in gara. Pirelli fornirà complessivamente 50 mila pneumatici per l’intero campionato nel 2011. In occasione dei GP, il team del marchio italiano avrà 50 persone ai box e ogni scuderia potrà contare su un ingegnere Pirelli dedicato.
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