lunedì 17 marzo 2014
​Melbourne il giorno dopo, con la vittoria di Rosberg su Mercedes e il podio completato dalle McLaren di Magnussen e Button (motorizzate Mercedes): la prima parte del Mondiale sarà segnata dalla supremazia della casa tedesca.
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Melbourne il giorno dopo, con la clamorosa e indiscussa vittoria di Rosberg su Mercedes e il podio completato (dopo la squalifica del secondo classificato, Ricciardo su Red Bull) dalle McLaren di Magnussen e Button (anche queste motorizzate Mercedes) si è già capito che la prima parte del Mondiale sarà segnata dalla supremazia della casa tedesca. I loro motori, infatti, vantano un vantaggio di potenza rispetto ai rivali che va dai 50 CV sulla Ferrari ai quasi 100 della Renault. Insomma, visto che dallo scorso 28 febbraio i motori sono stati omologati e congelati nello sviluppo, aspettarsi qualcosa di nuovo in tempi brevi è quasi impensabile. Questo pone degli interrogativi sulla Ferrari che in Australia si è classificata al quarto posto con Alonso e settimo con Raikkonen. Se l’affidabilità è stata positiva, entrambe le vettura hanno finito la corsa, non lo è stata la prestazione, tanto che il direttore tecnico James Allison ha ammesso che “c’è molto da fare per recuperare sulle Mercedes, sappiamo quali aree hanno funzionato bene come affidabilità e tenuta di strada, dobbiamo lavorare sulla velocità massima”. Tradotto per i non esperti, vuol dire solo due cose: o l’aerodinamica della F14T è troppo carica, e quindi va bene in curva ma va piano in rettilineo, oppure che manca la potenza massima del motore. Nel primo caso è sufficiente una modifica, indovinata, in galleria del vento, nel secondo bisogna mettersi l’anima in pace visto che i motori sono stati bloccati lo scorso 28 febbraio e quindi non si può agire in tempi brevi. La prossima corsa, in Malesia il 30 marzo, servirà per chiarirsi meglio le idee. La gara australiana, intanto, ha confermato le complicazioni di una formula tutta nuova dove l’elettronica e la meccanica hanno il sopravvento sull’uomo. Il fatto che lo stesso vincitore Rosberg, appena tagliato il traguardo, abbia detto al team. “Ragazzi che macchina che mi avete dato…” fa capire come tutto si giochi solo sul mezzo meccanico e molto meno sulla bravura del pilota. Un peccato davvero. Intanto, la squalifica della Red Bull fa crescere le polemiche. Le altre squadre hanno condiviso i dubbi sul sistema di controllo della benzina fornito dalla federazione, ma lo hanno usato al contrario della Red Bull che ha preferito utilizzare un meccanismo curato in proprio. La squalifica sembra essere più un avvertimento alla Red Bull sul gesto commesso più che sulla vera e reale volontà di imbrogliare, aggirando le norme. Infatti, le discrepanze nell’erogazione della benzina lo hanno avuto anche le altre squadre, ma solo la Red Bull non si è fidata del sistema della FIA. E guarda caso è stata penalizzata. Insomma, polemiche e dubbi al massimo, spettacolo ai minimi termini e noia che a tratti ha assopito pure gli spettatori in pista. Come rivoluzione non sembra essere partita col piede giusto.
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