sabato 21 ottobre 2023
“Sommersi salvati. Libri liberati dal fango” racconta con foto e installazioni la storia dei libri antichi salvati dal fango nel seminario vescovile di Forlì
Libri alluvionati a Forlì

Libri alluvionati a Forlì - Silvia Camporesi

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“Sommersi salvati. Libri liberati dal fango” è il titolo della mostra che racconta dei libri antichi salvati dal fango nel seminario vescovile di Forlì e che sarà inaugurata domani nello stesso seminario di via Lunga alle ore 18. La mostra, con le foto di Silvia Camporesi, le installazioni video di Mara Moschini e Marco Cortesi e il coordinamento di Sauro Turroni, racconta il salvataggio dei libri, tra cui le preziose cinquecentine, della biblioteca del seminario della diocesi di Forlì-Bertinoro sommersa dall’acqua nell’alluvione del maggio scorso in Romagna, con l’esposizione anche di alcuni dei volumi antichi, recuperati dal fango e restaurati. «Nelle stanze del seminario ripulite dal fango – affermano gli organizzatori – sono stati volutamente lasciati nelle pareti e sulle colonne i segni dell’alluvione. La mostra narra gli avvenimenti tragici legati a questa catastrofe e restituisce la speranza, grazie alle persone (generosi volontari, Carabinieri e Protezione Civile, Vigili del Fuoco, imprese sensibili e semplici cittadini) che in quei giorni hanno affrontato una grande sfida tra il fango, che ha avvolto Forlì e buona parte della Romagna».

La biblioteca del Seminario di Forlì devastata dal fango

La biblioteca del Seminario di Forlì devastata dal fango - Silvia Camporesi

All’inaugurazione interverranno il vescovo, Livio Corazza, il rettore del seminario, don Andrea Carubia, il comandante dei Vigili del Fuoco di Forlì-Cesena, Gianfranco Tripi, gli assessori comunali Paola Casara e Vittorio Cicognani. La mostra resterà aperta fino al 21 novembre 2023, tutti i giorni dalle 16 alle 18, il sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 e su appuntamento. Pochi giorni dopo l’alluvione, il patrimonio librario invaso dal fango fu visitato anche dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, che incoraggiò e sostenne il restauro presso appositi laboratori di Firenze.

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