lunedì 11 settembre 2023
Scelti poi Damrosch per la Letteratura, Hublin e Willerslev per l'Evoluzione umana, Falcke per l'Astronomia
Heino Falcke, premio Balzan per Immagini ad alta risoluzione: dagli oggetti planetari a quelli cosmici

Heino Falcke, premio Balzan per Immagini ad alta risoluzione: dagli oggetti planetari a quelli cosmici - WikiCommons

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Oggi sono stati annunciati a Milano dal presidente Alberto Quadrio Curzio i vincitori dei Premi Balzan 2023, assegnati a studi e iniziative che hanno contribuito a comprendere il nostro mondo e il nostro tempo. I riconoscimenti assegnati annualmente sono quattro, due per “lettere, scienze morali e arti” e due per “scienze fisiche, matematiche, naturali e medicina”. Quest'anno si è aggiunto anche il quinto, il premio per l’Umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli, attribuito con un intervallo di tempo non inferiore a tre anni. Ciascun premio ha un valore di 750mila franchi svizzeri, circa 784mila euro. Per quanto riguarda quelli annuali, metà dell'assegno deve essere destinato a progetti di ricerca, meglio se condotti da giovani umanisti e scienziati. Sono 87 quelli finanziati dalla Fondazione Balzan in ventidue anni, per un totale di 500 ricercatori coinvolti.

A vincere nella categoria Letteratura mondiale è David Damrosch, docente dell’Università di Harvard, «per il suo approccio creativo alla letteratura mondiale come circolazione transnazionale di opere» che sono «accolte e modificate al di là della loro cultura d’origine». La letteratura globale di oggi è dinamica ed esprime una migrazione fra culture, lingue e nazioni differenti, superando confini e gerarchie.

Quest’anno, due materie distinte sono state riunite sotto il comune denominatore dell’evoluzione umana, all’insegna dell’interdisciplinarietà. Infatti, secondo la fondazione, soltanto incrociando saperi e progetti diversi è possibile affrontare i problemi complessi della natura e della società. Sul versante umanistico dell’evoluzione umana, Jean-Jacques Hublin dell’Istituto Max Planck per l’antropologia evolutiva di Lipsia ha ricevuto il premio in Evoluzione umana: paleoantropologia. Questa disciplina ha preso piede a partire dagli anni ’70 e studia i resti fossili degli ominidi confrontandoli con i primati.

Jean-Jacques Hublin, premio Balzan per Evoluzione umana: paleoantropolgia

Jean-Jacques Hublin, premio Balzan per Evoluzione umana: paleoantropolgia - WikiCommons

Hublin è stato premiato «per l’importanza delle sue scoperte sul campo, in particolare quella del più antico homo sapiens in Africa; per la sua capacità di sintetizzare dati provenienti da strumenti tecnologici all’avanguardia; per la sua abilità nell’organizzare gruppi scientifici» e per le sue «qualità di insegnante e divulgatore». Sul versante scientifico dell’evoluzione umana, invece, il riconoscimento in Evoluzione umana: Dna antico ed evoluzione umana è stato assegnato a Eske Willerslev dell’Università di Copenaghen «per i suoi studi sul Dna umano in una prospettiva evolutiva che si concentra sulle mobilità delle popolazioni e sulle migrazioni, contribuendo così in larga misura a trasformare la nostra comprensione della storia umana».

Eske Willerslev, premio Balzan per Evoluzione umana: Dna antico ed evoluzione umana

Eske Willerslev, premio Balzan per Evoluzione umana: Dna antico ed evoluzione umana - WikiCommons

L’ultima categoria annuale del 2023 è stata Immagini ad alta risoluzione: dagli oggetti planetari a quelli cosmici. A essere premiato è stato Heino Falcke, docente dell’Università Radboud di Nimega (Paesi Bassi) e ricercatore dell’Istituto Max Planck per la radioastronomia di Bonn. Il suo lavoro ha prodotto le immagini più nitide mai realizzate di ciò che circonda i buchi neri nella Via Lattea e nella galassia conosciuta come M87. L’impresa è stata resa possibile dall’Event Horizon Telescope, progettato appositamente per l'osservazione di questo fenomeno sotto la coordinazione di Falcke.

Il premio speciale per l’Umanità, la pace e la fratellanza è stato assegnato alla Fondazione Francesca Rava, che dal 2000 aiuta famiglie, bambini, adolescenti e donne in difficoltà. Il riconoscimento della Fondazione Balzan è dovuto agli «interventi di emergenza a seguito di catastrofi umanitarie e naturali in Italia e in America Latina» e alle iniziative rivolte all’infanzia per «contrastare carenze educative e alimentari» in Sudamerica. Il valore storico di questo premio è testimoniato dalle personalità e istituzioni che negli anni l’hanno ricevuto: la Fondazione Nobel nel 1962, papa Giovanni XXIII nel 1963 e Madre Teresa di Calcutta nel 1979.

Oltre all’assegnazione dei premi 2023, sono stati annunciate le materie che saranno premiate il prossimo anno: Giustizia riparativa, Storia della scienza moderna e contemporanea, Meccanismi biologici dell’invecchiamento e Materiali nanoporosi per applicazioni ambientali.

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