giovedì 17 dicembre 2020
Una sala raccoglie la collezione più importante al mondo di opere "mobili" del pittore e frate domenicano, che proprio nel convento fiorentino visse e operò
La nuova sala dedicata interamente al Beato Angelico nel Museo di San Marco a Firenze

La nuova sala dedicata interamente al Beato Angelico nel Museo di San Marco a Firenze - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Si è concluso al museo di San Marco di Firenze il completo riallestimento della sala rinominata del "Beato Angelico": l'inaugurazione si è svolta oggi in diretta streaming. L'intervento chiude idealmente le celebrazioni per i 150 anni del museo.

La nuova denominazione ha lo scopo di confermare le origini di San Marco, fondato nel 1869 come museo consacrato all'arte del Beato Angelico, ossia fra Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro (Vicchio, 1395 circa - Roma, 18 febbraio 1455), che nel convento domenicano aveva vissuto e operato. Con il riallestimento a sala torna a offrire al pubblico la selezione più importante al mondo delle opere dell'artista: 16 opere tra cui la Deposizione per la cappella Strozzi in Santa Trinita a Firenze, la pala di Annalena e la grandiosa pala di San Marco, il tabernacolo dei Linaioli, fino ai dipinti di dimensioni minori, come le tavole dell'Armadio degli Argenti, le raffinate predelle e i reliquiari.

Il nuovo allestimento cambia radicalmente quello realizzato nel 1980 grazie a nuove strutture e a un'illuminazione tecnologicamente aggiornata. "In questa sala - ha detto Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana - è riunita la raccolta più importante al mondo di opere mobili dell'artista, nel contesto dell'antico convento domenicano legato strettamente ai Medici, che ne furono i mecenati assoluti. San Marco è il cuore pulsante del primo Rinascimento fiorentino, non solo dal punto di vista artistico ma anche storico e religioso".

"Il nuovo allestimento - ha sottolineato Angelo Tartuferi, direttore del museo di San Marco - riporta alla ribalta internazionale l'incomparabile nucleo di dipinti angelichiani, finalmente con un'illuminazione adeguata, che sono convinto susciterà la meraviglia anche da parte degli studiosi".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: