lunedì 28 aprile 2014
​Per la prima volta sarà visibile al pubblico, dopo il restauro, il profeta Imberbe che secondo la tradizione ritrae Filippo Brunelleschi.
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Dal 3 maggio al 30 novembre 2014 saranno eccezionalmente esposte nel Battistero di Firenze tre grandi sculture di Donatello: il Profeta imberbe, il Profeta barbuto o pensieroso e il Profeta Geremia, scolpiti nel marmo da Donatello tra il 1415 e il 1436, parte delle sedici figure commissionate a più artisti dall'Opera di Santa Maria del Fiore per ornare il Campanile di Giotto tra il 1330 e il 1430. Per la prima volta sarà visibile al pubblico, dopo il restauro, il profeta Imberbe che secondo la tradizione ritrae Filippo Brunelleschi.Si tratta del primo intervento di restauro eseguito su queste sculture, dopo 600 anni dalla realizzazione. La mostra, da un'idea di Sergio Risaliti, è organizzata dall'Opera di Santa Maria del Fiore dopo il grande successo dell'ostensione in Battistero, nel 2012, dei tre Crocifissi di Brunelleschi, Donatello e Michelangelo. L'inaugurazione è prevista il 2 maggio, nell'ambito del Festival delle Religioni, curato da Francesca Campana Comparini. L'esposizione dei tre profeti è resa possibile dalla temporanea chiusura del Museo dell'Opera del Duomo, dove le statue sono conservate, che riaprirà al pubblico nell'autunno 2015 completamente rinnovato e raddoppiato negli spazi espositivi. Il Profeta imberbe si presentava in un cattivo stato di conservazione con croste e depositi di sporco su tutta la superficie. I fenomeni di degrado erano dovuti principalmente alla prolungata esposizione agli agenti atmosferici, quando la statua si trovava ancora nelle nicchie del Campanile di Giotto. Per ripulire la statua dalle incrostazioni e dai depositi, è stato usato il laser e là dove non è stato possibile si è intervenuti con bisturi e resina a scambio ionico. La figura del profeta Imberbe è ispirata al modello classico dell'oratore ma è caratterizzata da un forte realismo e da una profonda intensità espressiva. La testa è trattata con penetrante individuazione fisiognomica che non ha niente di convenzionale. Secondo la tradizione si tratta del ritratto di Filippo Brunelleschi. La statua è alta 192,5 centimetri e fu realizzata da Donatello tra il 1416 e il 1418 per il lato est del Campanile di Giotto, quello rivolto verso la Cupola del Brunelleschi, che all'epoca doveva ancora essere costruita.Il Profeta barbuto o pensieroso (cm 195 di altezza) è la seconda delle statue realizzate da Donatello per il Campanile di Giotto, fu pagato nel luglio del 1420, due anni dopo il Profeta imberbe. Mettendoli a confronto si nota una maggiore monumentalità nel Barbuto, una maestosità già esplorata dall'artista nel San Giovanni Evangelista, scolpito per la facciata del Duomo di Firenze tra il 1408 e il 1415, e il San Marco realizzato per Orsanmichele dal 1411 al 13.Proveniente dalle nicchie del terzo ordine del Campanile, Il Profeta Geremia (194 cm di altezza) fu eseguito da Donatello tra il 1427 e il 1435. Si tratta di un'altra opera di grande penetrazione psicologica. Donatello si è ispirato alla ritrattistica romana imprimendo al volto del profeta un verismo sconcertante. Non è un viso classico, idealizzato, ma quello di un uomo in carne ed ossa, con la barba incolta, la fronte e il labbro inferiore sporgenti, gli occhi stanchi ma vigili.

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