martedì 28 ottobre 2014
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È stato pensato per entrare nelle scuole. Si chiama Poppy ed è il primo robot umanoide completamente open-source (cioè realizzato con un progetto "aperto", al quale possono ccontribuire tutti) e stampato in 3D. Messo a punto in Francia, Poppy è un robot che ognuno può costruire e programmare ed è stato ideato per essere integrato nel percorso didattico delle scuole, dando agli studenti la possibilità di apprendere esercitandosi con lui nello studio di settori come la meccanica, l'informatica, l'elettronica e la stampa in 3D. Realizzato dai ricercatori del Flower Lab dell'Inria, che creano modelli informatici e robotici per far comprendere i processi di sviluppo negli esseri umani, Poppy ha delle caratteristiche particolari. Il "corpo" di Poppy nasce da una stampa in 3D, mentre la sua "anima" è controllata da un software gratuito, vale a dire che chiunque può creare parti del corpo di Poppy in maniera semplice e rapida e può programmare il comportamento del proprio robot. L'hardware e il software di Poppy sono open source. Non esiste un unico robot umanoide, ma tanti quanti saranno i suoi utilizzatori. Insomma, più che un semplice strumento tecnologico, Poppy è una sorta di piattaforma sociale aperta al contributo di molti. Poppy - sottolinea la Commissione europea che l'ha in parte finanziato- consentirà inoltre agli utenti di condividere le loro idee e risultati in modo estremamente aperto e collaborativo attraverso una piattaforma web dedicata, connettendo persone al di là delle frontiere della scuola, dell'arte, della scienza e dell'industria. Adesso la palla passa a studenti e insegnanti. Anche in Italiani. Ognuno infatti può usare Poppy come meglio crede. Per ora, però, solo per studiare.
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