martedì 27 dicembre 2011
Il calciatore del Piacenza Gervasoni al pm ha parlato di altre partire (3 in serie A). Intanto l'ex capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, sotto interrogatorio ha dichiarato di aver "aderito" alle scommesse illecite "solo per la passione che mi legava alla mia squadra".
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L'ex capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, nel suo interrogatorio di garanzia ha dichiarato di aver "aderito" all'iniziativa illecita delle scommesse "solo per la passione che mi legava alla mia squadra e la speranza di poterla portare all'obiettivo di quella stagione". "Io per l'Atalanta ho sempre giocato - ha spiegato Doni al Gip Guido Salvini e al procuratore della Repubblica Roberto Di Martino nell'interrogatorio di garanzia di venerdì scorso - e non ho guadagnato nulla dai fatti che ho raccontato".Doni, nel corso dell'atto istruttorio, ha detto di essere stato avvicinato per truccare la gara Ascoli-Atalanta dello scorso campionato, ma di non avere voluto incontrare l'ascolano Micolucci, e ha aggiunto di non avere avuto la sensazione di una particolare arrendevolezza da parte dell'Ascoli nel corso della partita durante la quale, tra l'altro, era in panchina.  Il calciatore ha confermato, di fatto, la manipolazione di Atalanta-Piacenza, e ha precisato: "io non avuto alcuna parte in guadagno o vicende simili attinenti a scommesse su questo risultato".Intanto nell'ultimo interrogatorio davanti al pm e in quello di venerdì davanti al Gip, il calciatore del Piacenza Carlo Gervasoni, ha parlato di altre 10 partite, rispetto a quelle note alla magistratura, 3 delle quali diserie A. Lo si è appreso, secondo quanto riferisce "calciomercato.com", alla conclusione dell'interrogatorio di Gervasoni in Procura di Cremona. Quanto a Cristiano Doni, sarebbe entrato nel giro del calcioscommesse per amore dell'Atalanta. Lo avrebbe detto l'ex capitano nerazzurro agli inquirenti.
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