
Il calciatore del Liverpool Diogo Jota, morto a 28 anni in un incidente d'auto - ANSA
Addio Diogo… Qualcosa sì rimane, anche in questa tragica pagina oscura della morte del calciatore, ma è qualcosa che fa molto male e non solo al calcio. Rimane soprattutto il sorriso del ragazzo, idolo della Kop, dopo il gol della vittoria nel 246° derby del Merseyside. Al minuto 57, il n. “20” dei Reds superava il portiere dell’Everton e regalava partita e di fatto il campionato al Liverpool. Uno degli uomini Premier della squadra di Arne Slot è stato lui, Diogo Jota, portoghese come Cristiano Ronaldo di cui era considerato il vice nella nazionale del Portogallo. Attaccante cresciuto nel Pacos Ferreira, nel 2020 in pieno Covid era arrivato ad Anfield Road chiamato dal filosofo Jurgen Klopp, per stupire, e per scrivere nuove pagine della gloriosa storia del Liverpool. Un acquisto record da 45 milioni di euro.
La storia dei Reds continua, mentre quella di Diogo, a 28 anni, è già finita. E quello storico 63° gol nel derby (come il gol n.10mila dei Reds che segnò nel Liverpool di Klopp) della maglia n. “20” è un ricordo sbiadito che la pioggia estiva ha cancellato già. Piovono lacrime dal cielo sopra Liverpool, perché Diogo è volato via per sempre e i tifosi non si danno pace. Uno schianto in auto, in una provincia della Spagna che ironia della sorte porta il nome di uno dei portieri più leggendari del calcio, Zamora. Via per sempre assieme a suo fratello Andrè, di due anni più piccolo, calciatore professionista anche lui. Tutti i loro sogni di ragazzi, specie quelli di gloria del calciatore del Liverpool, sono finiti in fumo dentro a quella macchina andata a fuoco. I corpi dei due ragazzi sono stati trovati carbonizzati. Guidavano un bolide, una Lamborghini, simbolo del successo e della ricchezza del calciatore arrivato. Ma la fortuna si è sbendata, maligna: una gomma probabilmente ha ceduto, scoppiata, causando un impatto letale. I due ragazzi sono morti sul colpo.
Una madre ora piange i suoi due figli. Ma c’è anche una sposa che non trova consolazione per la perdita del compagno di vita. Diogo lo scorso 22 giugno era convolato a nozze con Rute Cardoso che ora è rimasta sola con i loro tre figli: il più grande Dinis ha appena 4 anni, la più piccola è nata qualche mese fa. Dopo quel giro in macchina con il fratello Jota sarebbe voluto tornare a casa per riabbracciare la sua famiglia, così come non vedeva l’ora di riabbracciare i suoi compagni di squadra che avrebbe ritrovato nei prossimi giorni nel raduno estivo del Liverpool. Ma Diogo a casa, come al raduno, non ci sarà più.
Rimarrà la figurina del ragazzo che ce l’aveva messa tutta per arrivare a coronare il sogno di giocare in un top club. Era già stato molto per lui approdare all’Atletico Madrid che però non aveva creduto nel suo talento spedendolo in prestito al Porto, fino allo sbarco in Inghilterra, al Wolverhampton, lì dove i dirigenti del Liverpool erano andati a pescarlo. Cinque anni da incorniciare in forza ai Reds, 4 Coppe di Lega conquistate e una Premier appena messa in bacheca assieme a quella Nations League vinta per la seconda volta al fianco di CR7 con il loro Portogallo. L’ultimo sorriso in campo di Diogo lo abbiamo visto in eurovisione la sera della finale dell’8 giugno.
Una stagione da ricordare la 2024-2025. Successi sportivi, il matrimonio, il terzo figlio, il contratto milionario rinnovato e un futuro ancora tutto da ridisegnare. Tutte soddisfazioni messe in valigia e che lo avevano accompagnato in questa estate che doveva essere quella del riposo meritato per una ripresa ancora alla grande. Di grande invece resta il vuoto di una vita spezzata, un sogno finito troppo in fretta tra le lacrime di quei tifosi del Liverpool che non dimenticheranno mai il loro Diogo-gol.